Allegri: "Con il Genoa è già decisiva: sfida fondamentale"

Calcio

Un solo punto in tre partite è troppo poco per la Juve e il suo allenatore fissa l'obiettivo: "Siamo partiti male e non possiamo più sbagliare, Marassi è un crocevia importante per noi". Caceres out, non convocato

Il successo in Champions sul campo del Manchester City ha portato entusiasmo e ottimismo in casa Juve. La squadra di Allegri, che in campionato ha racimolato un solo punto dopo tre giornate, ha ritrovato fiducia. Ma questo non basta per considerare sanata la situazione in Serie A, con l'Inter a punteggio pieno e soltanto quattro squadre alle proprie spalle.
Le parole di Allegri nella conferenza stampa della vigilia del match con il Genoa tengono conto di tutti questi aspetti: "In una stagione ci sono tre o quattro momenti fondamentali, per noi uno di questi è arrivato. La partita col Genoa è già decisiva, è un crocevia importante...".

L'allenatore toscano vuole assolutamente una vittoria su un campo difficile. "Il campionato non è compromesso perché mancano tantissime partite, ma in questo momento non si può parlare di scudetto perché siamo a -8. Le favorite possono parlare di scudetto e al momento le favorite sono Inter e Roma". La parola d'ordine è pazienza: "Dobbiamo fare un passettino alla volta, arriveremo e scaleremo le posizioni di classifica - ha proseguito l'allenatore bianconera nella conferenza stampa della vigilia - ci sono ancora molte partite, ma bisogna iniziare a non prendere gol e bisogna iniziare a vincere".

Questione di equilibrio - "La vittoria di Manchester è stata importante per la Champions: siamo passati dalla depressione totale di lunedì all'euforia totale di martedì, questo è giusto per voi, ma non è giusto per noi". Massimiliano Allegri commenta così i risvolti del successo contro il Manchester City. "Bisogna capire che abbiamo vinto una partita - rileva l'allenatore bianconero -, ce ne sono 50 da giocare e questo è un altro obiettivo di crescita di questa squadra. Ci sono dieci giocatori nuovi, tra cui un po' di ragazzi giovani, ragazzi che non sono abituati ancora a giocare una partita ogni tre giorni per vincere, quindi e' giusto l'entusiasmo, ma ci vuole come sempre un grande equilibrio".