Calcio donne, Aic: ''La Serie A non parte se non si risolvono i problemi''

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Patrizia Panico con Carlo Tavecchio. La Panico gioca nella Fiorentina ed è capitano della Nazionale di calcio femminile (Getty)
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Si va verso lo sciopero, l'assocalciatori si schiera a favore delle giocatrici su questioni irrisolte di vecchia data: vincolo sportivo, accordi economici pluriennali, fondo di garanzia. La Panico si dice sorpresa dell'annuncio. La stagione dovrebbe iniziare il 17 ottobre

Il campionato di serie A di calcio femminile rischia di non partire. L'Aic infatti ha preso posizione contro, sui problemi del settore, minacciando uno sciopero delle calciatrici. "Non si gioca - è la posizione del sindacato - qualora i problemi del movimento non dovessero essere risolti".


La nota dell'AIC - "Nel corso del consiglio federale del 31 agosto è stato formato un comitato esecutivo che avrebbe dovuto prendere decisioni virtuose sul Calcio Femminile - sottolinea l'Aic in una nota - ad oggi non è arrivata alcuna convocazione ufficiale, nonostante il fermento e l'evidente malcontento che il movimento ha continuato a mostrare nei vari incontri. Si respira un forte desiderio di seguire la linea della protesta collettiva, arrivando a bloccare le partite qualora i problemi che attanagliano questo movimento non dovessero essere risolti: vincolo sportivo, accordi economici pluriennali, fondo di garanzia. La finale di Coppa Italia è stata giocata il 23 maggio scorso - prosegue il sindacato calciatori - ora, a distanza di quattro mesi, ci apprestiamo a seguire la SuperCoppa del 26 settembre con gli stessi presupposti: carenza organizzativa e di attenzione per un trofeo che vedrà in campo 13 azzurre tra Brescia e Verona. Assieme a ciò - la conclusione dell'Aic - crediamo sia doveroso una programmazione federale seria e condivisa per lo sviluppo di questo sport ormai stanco di essere considerata una "ruota di scorta" rispetto al resto d'Europa".  

 

Sorpresa la Panico - "Sono un pò sorpresa, non capisco la tempistica di questo annuncio", ha commnetato Patrizia Panico alla minaccia dello sciopero, prima di esprimermi devo fare luce su questa dichiarazione. Sapevamo che c'era questa possibilità e che lo sciopero è un'arma che abbiamo  per cambiare la rotta, ma non capisco la tempistica".

 

Calciatrici d'accordo - La presa di posizione dell'Assocalciatori, stando a quanto trapela dal sindacato, avrebbe tuttavia l'appoggio della maggioranza delle calciatrici. "Le ragazze sono decise e motivate, soprattutto quelle  della nazionale", si apprende da ambienti dell'Aic, che proprio in  questi giorni sta facendo visita a tutte le squadre della serie A  femminile. Lo sciopero, insomma, sarebbe "l'opinione prevalente" fra  le calciatrici.

Il no della Sensi - "Trovo strana la minaccia di uno sciopero da parte di una categoria rappresentata dal suo stesso presidente nel comitato per il calcio femminile istituito venti giorni fa. Spero che possano risolversi al più presto e in maniera fattiva i  problemi del calcio femminile per il bene dello stesso movimento. LO sciopero non serve". Rosella Sensi, presidente della commissione Figc per lo sviluppo del  calcio femminile ha coomentato la posizione dell'Associazione italiana calciatori. La Sensi ricorda che lo stesso Damiano Tommasi fa parte del comitato ristretto istituito dalla Federazione a inizio agosto per prendere di  petto la situazione del calcio femminile."

 

La replica di Tavecchio - "L'attenzione verso il calcio femminile nel nostro Paese non è mai stata così alta, e non dobbiamo disperdere questo patrimonio": è la reazione del presidente della Figc, Carlo Tavecchio. "Stiamo lavorando nella direzione giusta e continueremo a farlo realizzando cose concrete che fino a qualche tempo fa sembravano solo utopia", ha aggiunto il presidente federale che ha valutato "poco comprensibile" la minaccia di bloccare la serie A.

 

I progetti della Figc – "Le riforme stanno contribuendo, insieme all'attività delle nazionali, ad allargare la base delle praticanti e a favorire un'aumentata attenzione da parte dei media e dell'opinione pubblica nei confronti del settore, come si è riscontrato ad esempio venerdì scorso in occasione della gara di qualificazione europea Italia-Georgia". Da parte della Figc si sottolineano inoltre i punti del programma di sviluppo del settore: “Creazione  di un struttura completamente dedicata al calcio femminile; l'obbligo di istituire una sezione di calcio femminile all'interno di ogni club di Serie A e B da quest'anno, e successivamente di Lega Pro e Serie D; il ruolo di coordinatore tecnico di tutte le selezioni nazionali affidato al ct Antonio Cabrini e la nascita della nazionale calcio a 5; l'intervento di sostegno economico attraverso i Dilettanti per fare fronte alla crisi; la nascita lo scorso 31 agosto dell'esecutivo per lo sviluppo del calcio femminile, per delineare le strategie future”.