Calcio femminile, sciopero delle giocatrici: la Serie A non parte
CalcioSlitta la prima giornata del massimo campionato per una protesta delle calciatrici, come spiega l'Aic: "Manca un riscontro a quanto concordato". Alla base della decisione problemi sul vincolo sportivo, accordi economici pluriennali e il fondo di garanzia
La Serie A di calcio femminile non parte. L'Aic conferma lo sciopero delle giocatrici del massimo campionato "che hanno manifestato la volontà di non disputare la prima giornata di campionato" prevista il prossimo weekend, visto "il mancato riscontro a quanto richiesto e concordato".
I motivi della protesta - La decisione arriva dopo un periodo molto travagliato per il calcio femminile: l'Associazione Italiana Calciatori sottolinea, nell'annunciare lo stop, che "stante il mancato riscontro scritto a quanto richiesto e concordato nel corso della riunione del Comitato Esecutivo del 6 ottobre, le calciatrici delle squadre di Serie A hanno manifestato la volontà di non disputare la prima giornata di campionato prevista per sabato 17 e domenica 18 ottobre prossimi, astenendosi dallo svolgimento della loro attività sportiva". All'origine della protesta i problemi del movimento già lamentati in passato tra cui il vincolo sportivo, accordi economici pluriennali, fondo di garanzia. Eppure sembrava essersi aperto uno spiraglio proprio in occasione dello scorso comitato esecutivo, che allontanava lo spauracchio dello sciopero. Ora però arriva la decisione definitiva del sindacato: la serie A donne non parte.
L'accusa di Melania Gabbiadini - "Noi tutte manteniamo questa linea, crediamo sia giusto così adesso. Non abbiamo nessun tipo di problema ad affrontare questo sciopero". L'attaccante e capitano dell'Agsm Verona, Melania Gabbiadini, commenta così la decisione delle calciatrici di non disputare la prima giornata di campionato di Serie A. Non è bastata quindi la prima riunione dell'Esecutivo a cui la Figc ha dato l'incarico di lavorare sul calcio femminile. "Non abbiamo avuto nessun rincontro - spiega l'azzurra -. Non abbiamo chiesto il mondo, non c’è stata volontà da parte loro e sapevano che c'era in aria lo sciopero".
La trattativa - L'Esecutivo è già convocato per il 27 ottobre, ma le atlete confidano che la situazione si possa sbloccare prima. "Aspettiamo - aggiunge la Gabbiadini - che anche prima si possa decidere qualcosa in più, noi continuiamo su questa linea fino a quando non si fa qualcosa dall'altra parte. Le proposte emerse nell'Esecutivo? Sono solo proposte. Fino ad ora abbiamo solo parlato, noi vogliamo qualcosa di scritto e di concreto".
Cabrini: "Momento sbagliato" - "Non è il momento giusto per uno sciopero". Il ct della Nazionale femminile di calcio, Antonio Cabrini, commenta così la decisione delle calciatrici di serie A di fermarsi in occasione della prima giornata di campionato. "Bisogna tenere in grande considerazione le problematiche del calcio femminile, ma forse non è il momento indicato per uno sciopero visto che la Figc sta facendo veramente dei passi molto importanti", spiega Cabrini. Le calciatrici pongono l'accento su problematiche come vincolo sportivo, accordi economici pluriennali e fondo di garanzia. "La Federazione si sta impegnando tantissimo e questo è palese, ma le problematiche a livello di Lega dilettanti non sono certo uscite fuori ieri. Le squadre non scioperano perché ce l'hanno con la federazione, le giocatrici si sentono poco tutelate", conclude Cabrini.