Grandolfo, dalla Serie A al black-out: ora la rinascita con la Fidelis Andria

Calcio
Franceso Grandolfo, attaccante della Fidelis Andria (dal sito fidelisandria.it)
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Una tripletta con il Bari contro il Bologna (Serie A 2011-2012) aveva fatto gridare al "fenomeno". Poi una serie di problemi fisici hanno condizionato il percorso dell'attaccante, ripartito dalla D a suon di gol (22 con la Correggese) e che ora è in Lega Pro con i pugliesi. "Qui giochiamo senza assilli"

Aveva strabiliato quattro anni fa, appena diciottenne, segnando una tripletta contro il Bologna. L’unica di sempre del Bari in serie A, una delle poche realizzate nella massima serie da un giocatore così giovane. Poi, per Francesco Grandolfo, sono iniziati i patemi. Intanto le aspettative create da quella prodezza, poi una serie di malanni fisici che l’hanno limitato nelle stagioni successive. Per non parlare dei sospetti che hanno accompagnato quel Bologna-Bari, fino all’archiviazione dell’indagine disposta nell’arco dell’inchiesta sulle scommesse.

La rinascita di Grandolfo è iniziata l’anno scorso, quando l’attaccante si è svincolato dal Bari e si è rimesso in gioco scendendo in serie D, con gli emiliani della Correggese: “Ho finalmente avuto – spiega - l’opportunità di giocare con continuità. E, d’incanto, ho ritrovato la tranquillità”. Ma anche i gol: ben 22. Impresa che non è sfuggita a Paolo Montemurro e Piero Doronzo, presidente e direttore sportivo della Fidelis Andria, che lo hanno riportato a casa.

Una scommessa vinta, a giudicare dal suo inizio di stagione: una tripletta in Coppa Italia contro l’Ischia, poi tre gol in campionato. Uno più importante dell’altro: “Il primo l’ho segnato al Lecce, capite che per un barese non è un gol qualsiasi. Il secondo, contro la Lupa, è stato il più bello: lancio da metà campo, controllo in corsa e tiro a superare il portiere in uscita. Il terzo, su rigore, è quello che ci ha spianato la strada per la vittoria ad Agrigento. Successo che ci ha issati in vetta alla classifica”. Quali sono i segreti di quest’Andria? “La spavalderia. Giochiamo senza assilli, non guardiamo in faccia nessuno. E siamo anche forti”. Alla guida dei pugliesi c’è Luca D’Angelo, già tecnico di Rimini ed Alessandria. Il modulo utilizzato finora è stato il 4-3-1-2: “Lì davanti facciamo molto movimento – racconta l’attaccante originario di Casamassima, 20 chilometri da Bari – ed è un modo di giocare molto adatto alle mie caratteristiche”.

Alle spalle delle punte agisce il trequartista Nicola Strambelli: anche lui al Bari quattro anni fa, con Grandolfo. La difesa è guidata da Mariano Stendardo, fratello dell’atalantino Guglielmo, che vestirà i panni dell’ex domani, quando allo stadio “Degli ulivi” sarà ospite l’imbattuto Messina di mister Arturo Di Napoli. C’è un ex anche tra i siciliani, è l’attaccante Francesco Salvemini. La partita segnerà il ritorno al calcio giocato di un altro ex del Bari 2010/11: Alessandro Parisi, una presenza in nazionale, che in settimana ha finito di scontare la lunga squalifica (tre anni e sei mesi) per il calcioscommesse.