Conte alla sbarra in febbraio. Il pm: ha violato i doveri di correttezza

Calcio
Antonio Conte, allenatore della Nazionale italiana (foto getty)
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Caso Calcioscommesse. Udienza preliminare il 18 febbraio prossimo per il ct della Nazionale e altri 103 imputati davanti al gip di Cremona. "Contribuiva all'alterazione del risultato" spiega il procuratore Di Martino. "Una forzatura" replicano i legali dell'allenatore

Si terrà il 18 febbraio 2016 davanti al gip di Cremona Pierpaolo Beluzzi l'udienza preliminare del procedimento che vede imputato il ct della Nazionale Antonio Conte e altri 103 nell'inchiesta sul calcioscommesse.

Organizzazione complessa - Con l'avviso di fissazione dell'udienza preliminare per Conte e, tra gli altri, per l'ex capitano dell'Atalanta Cristiano Doni, per il centrocampista laziale Stefano Mauri e per il presidente del Siena Massimo Mazzaroma, il giudice per l'udienza preliminare sottolinea "la complessità organizzativa di un processo di queste dimensioni e tipologia, in particolare per Uffici di piccole dimensioni come il Tribunale di Cremona". Una complessità che "alla luce delle croniche carenze di collaboratori amministrativi" comporta "l'assoluta necessità di innovare il processo". Un processo che è stato interamente digitalizzato "attraverso soluzioni ad alto contenuto di tecnologia" (80 file corrispondenti agli 80 faldoni di cui è costituita l'inchiesta), ma che richiede anche un "approccio collaborativo" delle parti, in particolare dei difensori.

Risultato alterato - Nella richiesta di rinvio a giudizio allegata all'avviso di fissazione dell'udienza preliminare per Conte e altri 103 imputati per il calcioscommesse, il procuratore di Cremona Roberto Di Martino spiega, in relazione all'incontro Albinoleffe-Siena (unico episodio di frode sportiva contestato all’allenatore) che Conte e il vice allenatore del Siena Angelo Alessio "contribuivano all'alterazione del risultato della partita non impedendo l'evento illecito, nonostante il dovere di sorvegliare la condotta morale e sportiva dei calciatori". Dovere dei due tecnici sarebbe stato anche quello, per la Procura di Cremona, di "mantenere una condotta conforme ai principi della lealtà, della correttezza e della probità", nonché di "fornire esempi di disciplina e di correttezza civile e sportiva", previsti dagli accordi collettivi in vigore all'epoca tra allenatori professionisti e società sportiva.

Esempio di disciplina - Altro dovere a cui Conte e Alessio sarebbero venuti meno è quello di essere "esempio di disciplina e correttezza sportiva"  previsto nei confronti dei tecnici dal Regolamento del settore tecnico approvato dalla Figc il 27 luglio 2005. Per quanto riguarda Conte, infine, "la sua stessa posizione di preminenza derivante dalla sua funzione di organizzare la squadra a lui affidata, condizionandone il comportamento", imponeva all'allora allenatore del Siena di "impedire la manipolazione della partita" mentre, secondo l'accusa, avrebbe dato il "benestare" di lasciare la vittoria all'Albinoleffe.

La difesa di Conte - È una "forzatura" il capo d'imputazione della Procura di Cremona nella richiesta di rinvio a giudizio per il ct della Nazionale Antonio Conte, secondo i suoi difensori. "Si è passati da una condotta attiva contestata nell'avviso di chiusura della indagini a una condotta omissiva", ha detto l'avvocato Leonardo Cammarata, che ha escluso l'ipotesi di un patteggiamento.