Preziosi: "Siamo in guerra, stadi non al top della sicurezza "

Calcio
Lo stadio "Luigi Ferraris" di Genova (Foto Getty)

Il presidente del Genoa parla degli attentati di Parigi all'uscita dall'assemblea straordinaria della Serie A: "Dovremo accettare una minore libertà d'azione. Servirà un incontro con il ministro dell'Interno". Beretta: "Più controlli nei big match" 

"Come ha detto qualcuno siamo in guerra  e per questo dovremo accettare anche una minore libertà di azione". È  quanto sostiene il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, lasciando la sede della Lega Calcio al termine dell'assemblea straordinaria delle società di serie A. Commentando i tragici fatti di Parigi, Peziosi ha  spiegaro che "i nostri stadi non sono il massino della sicurezza. Non tutti, infatti, rispondono ai minimi richiesti e dovranno assolutamente migliorare".

Un incontro con Alfano - "Speriamo -aggiunge- che non ci tocchi una tragedia come quella  successa in Francia e spero anche che ci sia un buon sistema per garantire maggiore sicurezza". Per questo Preziosi ritiene necessario  un incontro con il ministro dell'Interno Angelino Alfano: "le forze  dell'ordine -osserva- ci chiederanno delle cose e noi ci metteremo a disposizione. Purtroppo -conclude- ora viviamo nella paura e nel terrore e dovremo imparare a conviverci".

Il presidente della Lega Serie A - "Controlli più stringenti nelle partite di cartello e una ulteriore sensibilizzazione degli steward negli stadi": questi, ha spiegato il presidente della Lega di A Maurizio Beretta, sono i primi accorgimenti dopo gli attentati di Parigi e gli allarmi per cui sono state cancellate due amichevoli. "Cosa succederà in casi simili? E' improprio fare ipotesi - ha risposto Beretta - allo stato non ci sono segnalazioni particolari: il dialogo costante con le autorità è mirato a tenere sotto controllo l'evolversi delle situazioni".