Zammarini: "Il calcio è la mia vita. Ma ho un piano B: studiare"

Calcio
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LA GIOVANE ITALIA. Centrocampista di 19 anni, è nato in provincia di Cremona ma è a Mantova da quando era un bambino. "Il mio modello è Vidal e voglio inseguire fino alla fine il mio sogno. ma se non va bene con il calcio, la laurea diventerà il primo obiettivo" 

di Alfredo Alberico

Roberto Zammarini 
è uno di quelli che ci crede parecchio nella possibilità di sfondare nel mondo del calcio. Giusto così per un ragazzo di 19 anni. E se a questa età si è lasciato alle spalle un campionato di Lega Pro con il Mantova dove ha collezionato 21 presenze, cui si sommano le 9 del campionato in corso, allora vuol dire che ci sono buone possibilità di centrare l'obiettivo. "Non so come andrà a finire quest'avventura, ma una cosa è certa: non mollerò mai. E' il consiglio che mi hanno dato le persone a me più care, a cominciare dalla mia famiglia. E lo terrò sempre presente". 

Sarà per quel diploma in ragioneria, ma il centrocampista nato a Casalmaggiore (Cremona) è uno abituato davvero a ragionare parecchio, guardando alle diverse opzioni che il futuro gli potrebbe riservare, in campo e fuori: "Un piano B ce l'ho se non dovesse andare con il calcio. Sto valutando diversi corsi di laurea, ma per rimanere nello sport Scienze Motorie credo farebbe al caso mio. Intanto lavoro duro e mi gioco tutte le possibilità qui a Mantova. Perché il calcio è la mia vita".

E allora avanti tutta, anche se la stagione non è cominciata benissimo: "Abbiamo faticato, perso troppi punti e cambiato anche allenatore (da Maspero a Javorcic, ndr). Adesso, però, stiamo riprendendo quota. Bisogna vincere, e grazie a un gruppo fantastico questo è possibile. Dobbiamo centrare la salvezza e la mia è una squadra in grado di togliersi pure qualche soddisfazione in più".

Centrocampista con notevoli qualità, può anche adattarsi ad altri ruoli: "Sono una mezz'ala, ma nel 4-3-2-1 mi ritrovo anche a fare il trequartista. Una novità, ma non troppo, visto che mi è capitato anche nelle giovanili". 

Era un bambino quando giocava a Gussola (Cremona) e il Mantova lo notò: "Questa è diventata la mia città, anche se spesso rientro a casa. Un'esperienza fantastica che mi ha permesso di crescere tanto. Certo, non sono mancati i momenti difficili, come quando il club è fallito e volevo tornare a Casalmaggiore. Se non l'ho fatto, è solo merito dei miei genitori che mi hanno tranquillizzato. Avevano ragione". 

La Premier League il campionato che lo esalta, Arturo Vidal il campione a cui s'ispira: "In Inghilterra giocano sempre al massimo. Poi mi piace il contesto, anche quello meteo. Una partita sotto la pioggia in quegli stadi ha un fascino unico. Vidal? Attacca gli spazi, corre senza risparmiarsi, pressa. Un modello per me".

Riposti gli scarpini nel borsone, Roberto ha una vita tranquilla: il giusto svago, gli amici e una ragazza, Elisa, che è un importante supporto: "Lo è la serenità che sa trasmettermi. Mi sprona e mi dice d'impegnarmi al centro per cento. E questo conta tanto per me".