Terrani da Monza a Lucca: “Qui ho trovato motivazioni e serenità”

Calcio
Giovanni Terrani, 21 anni, attaccante della Lucchese
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LA GIOVANE ITALIA. Attaccante di 21 anni, è cresciuto nelle giovanili dell'Inter. Ha vissuto il fallimento del club brianzolo, ma ora ha trovato la tranquillità e un progetto per continuare il suo sogno    

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di Alfredo Alberico

Quella di Giovanni Terrani è una storia particolare, per certi versi anche (sportivamente) drammatica. Lo è stato ad esempio transitare per Monza e Pro Patria, dove è stato attore non protagonista di un doppio fallimento. Acqua passata. Il presente del 21enne attaccante di Vigevano è la Lucchese (Girone B): “Non è stato facile vivere quelle situazioni, ma qui in Toscana sono riuscito a ritrovare motivazioni e serenità. A Lucca c'è un club sano e che ha un bel progetto. Per me è importante avere finalmente delle certezze”.

Serenità che con i rossoneri è arrivata a rilento, dopo un periodo in cui ci sono state addirittura sei sconfitte consecutive: “L'accordo con la Lucchese l’ho trovato da svincolato, a seguito del caos a Monza. Perdere sei partite di fila non fa bene né alla classifica né al morale, ovvio, ma ne siamo venuti fuori. C’è stato il cambio d’allenatore (Lopez per Baldini, ndr) e, anche se non me la sento di criticare il lavoro di chi ha cominciato con noi la stagione, ora riusciamo ad esprimere meglio il nostro calcio. Credo sia stato merito del dialogo che spesso c’è stato tra noi giocatori nello spogliatoio”.

Dribbling, rapidità negli inserimenti e tagli nel repertorio di Terrani, cresciuto nelle giovanili dell’Inter prima di cominciare la sua avventura in Lega Pro: “Realtà molto diversa dalla Primavera nerazzurra. Non pensavo di trovare un ritmo così alto e società che, come l’Alessandria per il Girone A, sono attrezzate talmente bene da poter mettere in difficoltà squadre di A e arrivare ai quarti di finale di  Coppa Italia. Non può essere solo un caso”.

Le imminenti feste di Natale lo riporteranno per qualche giorno a Vigevano, dalla famiglia. Sarà l’occasione per tirare un po’ il fiato e rivedere i vecchi amici: “Non avrò molto tempo per stare a casa, ma  trascorrerne un po’ con mia madre e mio padre, i miei primi tifosi, sarà come sempre bello. Devo molto a loro e all’educazione che mi hanno dato. Poi ci sono gli amici, quelli più stretti, che mi fanno sentire il loro affetto e il loro sostegno. Sempre”.

Non parla del futuro e, rileggendo vecchie interviste, è evidente che non ama farlo. Eppure da questa chiacchierata qualche indicazione in più è venuta fuori : “Quando ero a Monza ho frequentato la facoltà di Scienze Motorie (a Milano, ndr), ma conciliare studio e pallone è stato complicato e mi sono fermato. Riprendere i libri? E’ una possibilità, anche se ora penso solo al calcio. Il sogno? Giocare in Serie A, e magari una finale di Champions tra Juventus e Barcellona. Io con la maglia bianconera, ovviamente”.