Ciciretti: “Roma e Benevento, il mio destino giallorosso”

Calcio
Amato Ciciretti, 22 anni, attaccante del Benevento (Foto dalla pagina facebook.com/ama.cicio)
ciciretti_benevento

LA GIOVANE ITALIA. Attaccante di 22 anni, cresciuto nelle giovanili della Roma, in questa stagione di Lege Pro ha realizzato 6 gol in 12 partite. "Sognavo di segnare sotto la Curva Sud dell'Olimpico, oggi sono al top della forma per giocarmi qui la promozione in B"

LA GIOVANE ITALIA SU TWITTER @LgiCalcio - LA SCHEDA DI CICIRETTI

Per uno nato alla Magliana, zona tra le più importanti della periferia di Roma antica, dev’essere un sogno piuttosto ricorrente quello di segnare all’Olimpico ed esultare sotto la Curva Sud.  Scontato? Macché, è pura questione di fede, fede giallorossa. E così è stato per Amato Ciciretti, attaccante di 22 anni, che essendo cresciuto nelle giovanili della Magica quel sogno più di altri lo ha già sfiorato. Poi, però, fantasia e realtà hanno preso strade diverse : “La Roma ha deciso che non facevo più al caso loro e mi sono guardato attorno". Guardarsi attorno per cominciare un'avventura da professionista a Benevento, stessi colori sociali, e dove il biondo mancino, finito in precedenza anche nel giro di L’Aquila, Pistoiese e Messina, sta trovando la giusta continuità. Ma non è stato semplice: "Sono arrivato quindici giorni dopo l’inizio della preparazione estiva – racconta – e  non nego di aver faticato parecchio per raggiungere la condizione degli altri. Di mezzo ci si è messo anche uno stiramento".

Oggi le cose sono molto diverse. Ciciretti ha spazio nelle scelte dell’allenatore Gaetano Auteri e soprattutto ha trovato i gol: 6 in 12 partite di campionato (con due assist): “Stare bene fisicamente vuol dire avere anche la serenità giusta per crescere. Poi è stato decisivo arrivare in un gruppo forte e motivato”. Insomma, ci sono tutte le condizioni per fare in modo che l’attuale accordo di due anni possa trasformarsi in qualcosa di più duraturo: "Vedremo. Onestamente penso solo a fare bene in questa stagione. Per il contratto c'è tempo".

Intanto ci sono altri quattro mesi per centrare la promozione in B con i campani: "Siamo forti, la classifica dice che il salto di categoria è nelle nostre possibilità. Sarebbe fantastico per me e per tutta la città. L’ambiente? I tifosi sono molto legati alla squadra, come spesso nelle realtà campane, ma non c'è quel tipo pressing sui giocatori che a lungo andare può condizionare il rendimento".

Oltre a sognare un gol per la Sud, Amato Ciciretti è anche un realista. Per questo, alla domanda su un suo ipotetico ritorno alla Roma, risponde: "Comincio ad essere grandicello, non credo possa esserci un’opportunità del genere. Detto questo, bisogna puntare sempre  in alto. Mettiamola così: non la vedo come mio padre che mi dà dello scarso perché mi vorrebbe vedere lavorare nella sua impresa edile, né la sparo grossa ambendo a mete impossibili, come il Barcellona".

Mica un esempio a caso quello dei catalani, perché è al meraviglioso trio Neymar-Messi-Suarez che Amato guarda per descrivere il calcio offensivo a lui più congeniale: "Velocità, puntare l’uomo, attaccare gli spazi".

Infine, un paio di speranze: quella di un calcio che, sugli esempi di Sassuolo ed Empoli, possa dare effettivamente più spazio ai giovani; poi, alla luce della nuova presidenza della Lega Pro, la richiesta di una maggiore tutela nei confronti giocatori: "Tutela e garanzie sotto diversi punti di vista, a partire da quello economico. In questa categoria falliscono club ogni anno, e ogni anno il futuro diventa improvvisamente oscuro per molti calciatori. Servono certezze". Ha ragione Amato Ciciretti quando dice che non è più un ragazzino. Ora pensa proprio da grande.