Verso Milan-Inter: derby tra deluse con tanti punti in comune
CalcioReduci dalle beffe firmate Maccarone e Lasagna, le milanesi si proiettano sullo scontro di domenica sera con un carico di problemi molto simile: l'impegno di Coppa Italia, le interferenze del mercato, gli errori che costano punti preziosi. Chi vince il derby si rilancia?
Ci mancava solo questa: che si ritrovassero accomunate persino nel menù indigesto dell'ultimo weekend. Beffate una da Maccarone e l’altra da Lasagna, Milan e Inter si avvicinano al derby delle deluse con le facce lunghe e una vagonata di rimpianti. Non sorride nessuno, all’ombra della Madonnina, perché il campionato dopo la pausa natalizia ha regalato ben poche gioie e i problemi da risolvere tormentano le notti di Mihajlovic e Mancini. Gli stessi identici problemi.
Il primo: una semifinale di Coppa Italia alle porte, che può essere trampolino di lancio o imbocco per il tunnel a seconda del risultato. I rossoneri aspettano l’Alessandria e la vittoria pare l’unico risultato possibile: ma riuscite a immaginare i disastrosi effetti a cascata di un esito diverso? Giocare con questo timore, spesso, può bloccare le gambe più di un avversario di grande prestigio come la Juventus, che invece si para sulla strada dell’Inter. Anche in questo caso, vittoria farebbe rima con entusiasmo; ma per i nerazzurri resta il terrore dell’ipotesi di perdere contro Juve e Milan nel giro di 5 giorni.
Secondo problema: la penuria di punti nel mese di gennaio. Dalla ripresa del campionato, una sola vittoria, una sconfitta e due pareggi senz’anima per entrambe. Cinque punti in 4 gare, contro i 12 della Juventus e del Napoli, oppure gli 8 del Carpi e i 7 del Bologna, giusto per fare confronti che fanno ancora più male. Almeno sulle colpe, le due milanesi si distinguono: troppi gol falliti in casa Inter, con il Mancio che tuona “Questo lo segnavo anche io”, troppi quelli subìti per il Milan, e chissà che a Mihajlovic non sia venuta più di una volta la tentazione di schierarsi al centro di quella difesa a maglie larghissime.
E poi c’è il mercato, pensiero fisso nel mese di gennaio che quando inizia a distrarre menti e tentare giocatori si fa problema più serio di quanto si possa immaginare. A interferire con entrambe ci si è messa addirittura la Cina, con lo scherzetto a Luiz Adriano e il richiamo milionario a Guarin, guarda caso autore del gol che decise il derby all’andata.
Capitolo – un altro in comune – promesse non mantenute: quella di bomber del prossimo decennio (dopo il titolo di capocannoniere di un anno fa), Icardi, contro quella di “Nesta del futuro”, Romagnoli. Domenica sera uno dei due potrebbe iniziare a scrivere una nuova storia.