Chinellato, missione bomber: "I miei gol per salvare il Cuneo"

Calcio
01_chinellato_cuneo_lega_pro_controllo

LA GIOVANE ITALIA. Attaccante trevigiano di 24 anni. Una carriera tra Genoa e Milan, quasi sempre girato in prestito a club della ex Serie C. Senza dimenticare, a 17 anni, un passaggio alla Fiorentina per 500mila euro e, nel 2010, la vittoria del campionato Primavera con i rossoblù liguri

LA GIOVANE ITALIA SU TWITTER @LgiCalcio

di Alfredo Alberico

Per un calciatore ci sono diversi modi d’interpretare e vivere la Lega Pro. Un trampolino di lancio, la fine di un percorso oppure il posto giusto dove ricominciare. Ed è proprio quest’ultimo lo spirito con cui Matteo Chinellato, attaccante trevigiano di 24 anni, sta cercando di rilanciarsi con il Cuneo. Una carriera tra Genoa e Milan, quasi sempre girato in prestito a club della ex Serie C, Chinellato ha vestito le maglie di Venezia, Reggiana, Sudtirol (in due occasioni), Tritium. Sorrento e Cosenza. Senza dimenticare, a 17 anni, un passaggio alla Fiorentina per 500mila euro e nel 2010 la vittoria del campionato Primavera con i rossoblù liguri.

Hai girato parecchio. Tanta strada dove pensi ti possa ancora portare?
"Ho sempre pensato di avere le caratteristiche e la forza, non solo fisica (alto 190 cm, 88 chili), per giocarmi una possibilità in altre categorie. Continuo a lavorare duro per crearmela questa possibilità dipende solo da me".

Magari si può andare avanti anche con un progetto importante, “a vincere”, in Lega Pro…
"Certo. Ma tutto è legato quello che riuscirò a fare qui a Cuneo. Dobbiamo raggiungere il prima possibile i 40 punti, che è la quota salvezza. Ci credo, tutti ci crediamo, anche perché siamo pienamente consapevoli di quello che valiamo. E poi ora sto bene, sto trovando i gol. Devo però recuperare la continuità".

E’ l’aspetto sul quale devi lavorare di più?
"Sì, vale per qualsiasi giocatore. Ma per un attaccante, il cui compito è segnare, diventa decisivo. Ecco perché mi sono dato un obiettivo che è arrivare in doppia cifra".

Il tuo cartellino è del Milan, resterai legato ancora ai rossoneri?
"Dal prossimo 30 giugno no. Da svincolato dovrò cominciare a valutare e gestire in modo più autonomo la mia carriera. Ma è una cosa a cui ora non penso perché sono totalmente concentrato sulla stagione in corso".

Nel 2010 hai vinto un campionato Primavera al Genoa. Che ricordi hai?
"Di una squadra fortissima. Segnai due gol in semifinale (con la Samp, ndr) e poi l’indimenticabile finale con l’Empoli. Un’esperienza unica, che mi ha fatto crescere e dato tanto anche dal punto vi vista dei rapporti umani. In squadra con me c’erano anche Perin ed El Shaarawy".

Ti capita di sentirli? Magari un pizzico d’invidia c’è per quello che hanno raggiunto.
"Ho contatti con altri ragazzi di quella squadra, loro due in particolare non li sento. Ma non c’è assolutamente invidia, figuriamoci. Semmai rappresentano uno stimolo, un esempio per continuare a crederci".

Giocheresti all’estero? Se sì, dove?
"Perché no. Andrei volentieri in Germania, mi piace il loro calcio e com’è cresciuto negli ultimi anni. Ma non solo, al di là della Bundesliga mi piace la loro organizzazione, la loro precisione. E’ un modello di vita".

Ti riporto in Lega Pro. Cosa cambieresti di questo campionato?
"L’incertezza. Fino ad oggi, con club importanti alle spalle, non ho mai avuto problemi. Però ho visto molte società fallire e soprattutto tanti compagni in difficoltà sulle scelte da fare. E tante volte queste scelte nemmeno c’erano. Ecco cosa vorrei che cambiasse".