Mourinho: "In futuro forse tornerò, ma non è il momento"

Calcio
Raduno amarcord in casa interista. José Mourinho a Milano per incontrare Massimo Moratti (Getty)
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Lo Special One torna a Milano per un pranzo con Moratti, e per guardare Inter-Samp a San Siro. Subito dopo l'arrivo in città ha parlato dell'anno del Triplete: "Il più bello della mia carriera", e del suo futuro. Poi spiega perché dopo la notte di Madrid non tornò mai a salutare i suoi tifosi

Inter-Samp, per i tifosi interisti avrà una doppia importanza. Da una parte quella della classifica: i nerazzurri sono reduci da un periodo molto negativo dal punto di vista dei risultati. Dall’altro quello del cuore: in tribuna oltre a Ronaldo, il Fenomeno, ci sarà José Mourinho. L’allenatore del Triplete torna a Milano dopo 6 anni. Appena arrivato in città ha parlato del suo rapporto con l’ambiente.

 

L’anno del Triplete - "Mai ho nascosto che l'anno più bello della mia carriera è stato con l'Inter. Poi la vita è così, ma io sono rimasto sempre vicino a Moratti. Ci siamo sempre promessi di stare un po' insieme. Ora, senza lavorare, c'è l'opportunità di fare delle cose che prima non potevo". Dopo il pranzo a casa del suo ex presidente, Mou assisterà in tribuna a Inter-Samp: "Questo è il mio ex club, ma non la mia ex squadra visto che non c'è nessun calciatore che ho avuto. Ma l'Inter è l'Inter, gli interisti sono gli interisti. Dico sempre che tu arrivi all'Inter come professionista e ne esci come interista: questo è il potere di Moratti. Io sono interista, e ripeto che non voglio nessun tipo di speculazione".

 

Il possibile ritorno - "Non sarò il prossimo anno allenatore dell'Inter e loro non me lo hanno chiesto. In futuro? Un giorno probabilmente tornerò ma non è questo il momento: tifo per questa squadra e per il progetto di Thohir e Mancini" ha aggiunto il portoghese. "Avevo pensato di tornare al derby, ma era il Milan a giocare in casa. Ho sempre rispettato i rossoneri, Galliani e tutti gli altri. Per cui, ho deciso di evitare quella data. Ma ripeto: rispetto il club, c'è sempre stato un rapporto super-positivo. Mi piacerebbe vedere anche loro di nuovo in Champions".

 

Prima di arrivare all’Inter - "Mi sono preparato bene, ho studiato la lingua. Non sono tornato prima perché non ho avuto tanto tempo, ma anche perché volevo tornare con emozioni più controllate, e il tempo in questo senso aiuta". Mourinho ripercorre anche il momento dell'addio: "Qualcuno non ha capito bene perché non sono tornato dopo la partita di Madrid. Chi mi conosce, come i giocatori, sa che magari sarei rimasto e non sarei uscito dallo stadio: sarebbe stato troppo difficile per me controllare l'emozione. Non mi aspetto cori per me, ma per l'Inter. Sarà una gara difficile con la Samp, speriamo di uscire dallo stadio felici".

 

Il campionato italiano - L'ex allenatore del Chelsea parla anche della sfida scudetto: "Juve
o Napoli, in questo momento entrambe ancora giocano le coppe e questo può contare. Anche la Fiorentina è una squadra fantastica con Sousa, una sorpresa per tanti. Inter e Milan torneranno, la Roma con Spalletti sta rimontando: erano anni che in Italia non si vedeva un campionato così". E sul suo futuro allo United, ha glissato: "Voglio stare tranquillo e non commentare su questo. Non cerco club, aspetto qualche contatto, ma adesso ho il piacere di fare cose che di norma non posso fare per questioni di tempo".

 

Mao Moratti: "Bello rivedere Mou" - "E' bello rivedere José Mourinho dopo così tanto tempo". E’ questo il commento del figlio di Massimo Moratti, Angelomario all'arrivo nella storica residenza di famiglia, in via Serbelloni a Milano, dove c’è stato un pranzo tra lo
Special One e la famiglia Moratti.
 

"Mou? Non ha parlato di un ritorno" - "E' stato un incontro piacevole tra amici. Non abbiamo parlato nemmeno lontanamente del suo ritorno all'Inter, sta pensando al suo futuro. La nostra squadra non sta cercando un altro allenatore". Al termine del pranzo con l’allenatore portoghese, Massimo Moratti ha fatto il punto su un possibile futuro di nuovo nerazzurro di Mou. "Mancini – ha aggiunto - ci ha ridato la spinta per fare bene dopo un momento difficile e ha vinto. E quindi è stato molto importante per il club e continuerà ad esserlo. Mou invece ha raccolto questa eredità con un carattere diverso ma dando ancora di più a questi colori. Entrambi amano l'Inter".


Ronaldo e quel gol nel derby - "Ho perdonato Ronaldo per il gol che ha segnato all'Inter nel derby. Gli ho detto che era una rete troppo bella perché la facesse contro di noi" (ndr,
Inter-Milan del 10 marzo 2007 finita 2-1). Ho incontrato Ronaldo che è stato di una simpatia incredibile. Lui e Mourinho - aggiunge - sono persone di grande sostanza e questo
spiega percé' siano di altro livello".


"Non sono un cinico ex professionista" - "Io sono tifoso dell'Inter, non sono un cinico ex professionista. Non lo sono mai stato. Mi è capitato di fare il presidente ma sono un tifoso", la confessione a cuore aperto dell’ex presidente. "Fa male vedere alcuni risultati ma ogni
domenica si spera che sia quella giusta per ripartire, come capita a tutti, allenatori, giocatori e presidenti. Non perdi mai la fiducia, nemmeno di fare cose impossibili. Inter-Samp? Mi
aspetto che siano concentrati fino all'ultimo minuto. Juve? C'è prima la Samp".