LA FOTOGALLERY. Il "caso" del Pupone che chiede rispetto al suo storico club non è il primo nel panorama calcistico internazionale: Del Piero pronto a firmare in bianco con la Juventus e "messo alla porta" da Agnelli, Bergomi costretto da Lippi a lasciare l'Inter, Maldini contestato dalla sua stessa Curva. All'estero stessa sorte per Casillas, Keane, Raul...
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Non solo Totti, tra le bandiere del calcio "tradite" dai loro club storici, sia in Italia che all'estero. Ecco i casi più celebri -
"Buongiorno e buonasera": i rapporti tra Totti e Spalletti, stando a quanto rivelato dal capitano giallorosso, non vanno oltre i saluti. Frasi che l'allenatore non ha gradito, decidendo di non convocare Totti per la gara con il Palermo. Risultato: rapporto incrinato, con la bandiera giallorossa che ritiene di meritare più rispetto dopo una vita dedicata al club -
Il caso di Totti ha ricordato a molti quello di un'altra grande bandiera del calcio italiano, Alessandro Del Piero. La stagione 2011/2012 è la sua ultima con la maglia della Juventus: culmina con la vittoria dello scudetto, ma non con un rinnovo di contratto che Del Piero si sarebbe aspettato. "Per la Juve lo firmerei in bianco", aveva fatto sapere attraverso un messaggio sul proprio sito ufficiale il 25 febbraio 2011. Agnelli non gradisce la mossa del capitano bianconero e a ottobre annuncia: "Questo sarà l'ultimo anno di Del Piero alla Juventus" -
Ancora più netto lo strappo tra Maldini e il Milan, il suo unico club dal 1984 al 2009. Il 24 maggio 2009, giorno della sua ultima partita a San Siro, la festa è rovinata dalla contestazione di parte della Curva rossonera al momento del giro di campo. Striscioni polemici, fischi e cori a favore di Franco Baresi sono il modo in cui Maldini paga alcune dichiarazioni sul tifo organizzato. Dopo il ritiro dal calcio giocato, il club non gli proporrà mai un ruolo all'interno della società -
Altra grande bandiera milanista: Gianni Rivera indossa la maglia rossonera per quasi due decenni (dal 1960 al 1979), vincendo - tra i vari trofei - tre scudetti e due Coppe dei Campioni. Il giorno stesso in cui dà l'addio al calcio, il presidente Colombo lo nomina vice-presidente. Con l'arrivo di Berlusconi, però, non trova più spazio nella società e lascia l'incarico dopo 26 anni di Milan: "Volevo essere parte integrante della società a cui avevo dedicato quasi tutta la mia carriera. Quando atterrò Berlusconi, mi fecero capire che per me non c'era più spazio, e cambiai mestiere" -
In casa Inter, la bandiera ammainata senza tanti complimenti è quella di Beppe Bergomi. Nel 1999 Moratti sceglie come nuovo allenatore Marcello Lippi, che comunica chiaramente al capitano nerazzurro che non rientra nei suoi piani. Bergomi ha diverse offerte da altri club, ma piuttosto che tradire l'Inter preferisce dare l'addio al calcio. Come Maldini, la società a cui ha dedicato una vita non gli ha mai offerto un ruolo al suo interno -
Festa per l'addio al calcio e ritiro della maglia numero 4, oltre a un ruolo dirigenziale con responsabilità sempre maggiori. Tuttavia, l'ultima stagione di Zanetti all'Inter non è stata quella che il capitano avrebbe sognato. Infortunatosi gravemente nel'aprile 2013, a novembre si è totalmente ristabilito e si aspetta di riprendersi fascia e ruolo da titolare. Mazzarri, però, lo lascia spesso in panchina per scelta tecnica, nonostante il capitano nerazzurro scalpiti e faccia capire di essere pronto al rientro. Tra le cose che i tifosi interisti non hanno perdonato all'ex-tecnico nerazzurro c'è anche il trattamento riservato al loro capitano -
Restando in Italia, Daniele Conti ha dato l'addio in lacrime al suo Cagliari nel 2015, dopo 16 anni di fedeltà. Recentemente ha esternato tutta la sua delusione per non essere stato più considerato dal club, al quale aveva dato la propria disponibilità per un ruolo in società: "Dopo l'ultima partita non si è più fatto sentire nessuno" -
John Terry si aspettava un segnale dal Chelsea, sotto forma di proposta di rinnovo di contratto. Il club, però, gli ha comunicato che aspetta di ingaggiare il tecnico per la prossima stagione. Terry ha ringraziato e risposto che preferisce dare l'addio al calcio -
Una vita al Real Madrid, per Raul, frantumando record su record. A costringerlo a "espatriare" (andrà allo Schalke04) è Mourinho, che lo vuole in rosa e gli propone di far parte del progetto, ma senza potergli garantire il posto da titolare. Il capitano non ci sta e lascia il club dopo 16 anni di fedeltà. Commovente la cerimonia organizzata al Bernabeu per salutarlo -
Altro "caso" alla Casa Blanca. E ancora una volta c'è lo zampino di Mourinho. Lo Special One è infatti il primo a mettere in discussione Casillas, storico numero 1 delle merengues, preferendogli Diego Lopez. Con l'addio di Mou e l'avvento di Ancelotti la musica non cambia e Casillas vive altre due stagioni difficili, senza la certezza del posto fisso. Nel luglio 2015 la decisione di separarsi dal Real, firmando con il Porto -
Due caratteri forti, che riescono a convivere al Manchester United fino al 2005. Poi, le strade di Roy Keane, storico capitano dei Red Devils, e Alex Ferguson si separano, tra accuse reciproche e litigi. Keane lascia lo United dopo 12 anni e sceglie il Celtic: non perdonerà mai Sir Alex. Nella foto il loro freddo incontro un anno dopo, quando l'ex-capitano ha dato l'addio al calcio accettando la panchina del Sunderland -
Anfield lo saluta con uno spettacolo da brividi. L'addio di Gerrard al Liverpool dopo 17 anni di fedeltà: il contratto scade e il club non glielo rinnova. Così lui sceglie l'America -
Tra tanti capitani "maltrattati" si salva Puyol, al quale il Barcellona rinnova il contratto proponendogli di giocare in blaugrana fino a 38 anni. Il 4 marzo 2014, però, nonostante abbia ancora due anni di contratto, il difensore convoca una conferenza stampa e annuncia l'addio a fine stagione a causa dei problemi al ginocchio che lo tormentano -