Candido: "All'Inter mi dicevano 'piccoletto', a Bassano il riscatto"

Calcio

Alfredo Alberico

Roberto Candido, esterno classe '93 del Bassano Virtus
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LA GIOVANE ITALIA. Classe '93 ex Pro Patria, esterno o trequartista, è arrivato in Veneto nel luglio 2015. Nelle giovanili nerazzurre si è sentito dire di "essere fisicamente non pronto". Con il Bassano Virtus, in Lega Pro, 3 gol in 19 giornate, uno decisivo contro l'Alessandria per la corsa ai playoff 

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Un gol per dare una svolta alla stagione del Bassano Virtus. E’ quello che potrebbe essere capitato per i piedi di Roberto Candido, esterno classe 1993, quando nel finale della partita in casa dell’Alessandria (24.a giornata) ha scaraventato alle spalle di Vannucchi, portiere dei piemontesi, il pallone del decisivo 1-2. Un successo che rilancia i giallorossi all’inseguimento della promozione in B sfuggita lo scorso anno ai playoff, e una rete, la sua terza stagionale, che ci dice qualcosa in più sull’ex Pro Patria.

Cresciuto nelle giovanili dell’Inter, transitato anche per (la sua) Monza e Sudtirol, a 22 anni Candido cerca anche la sua di svolta: “Quando ero all’Inter spesso mi sentivo dire dai dirigenti che ero piccolino (alto 1,68) e non pronto fisicamente. Potete immaginare quanto m’infastidisse la cosa. Da allora però di tempo ne è passato e di squadre che hanno creduto in me ce ne sono state. Insomma, mi sono riscattato con la gavetta. Ecco, questo lo considero un aspetto importante nella carriera di un calciatore: sono fortunati quelli che da una Primavera passano subito in prima squadra, però la gavetta è un percorso fondamentale per un giovane”.

Esterno o trequartista, fantasia, giocate difficili e tanto uno contro uno nel suo repertorio, ma anche un costante impegno per trovare continuità nel rendimento: “E’ una delle cose in cui devo migliorare, non ci sono dubbi. Qualche anno fa il mio punto di riferimento era Giovinco, poi ho 'scoperto' Mertens e devo dire che al momento è uno dei giocatori che preferisco. Lo considero un esempio per imparare ad essere più concreto. Ci sto lavorando, sento di essere sulla strada giusta”.

Sulla strada giusta c’è sicuramente il Bassano Virtus: “Sono arrivato lo scorso luglio e devo dire che stiamo rispettando il programma fissato. Innanzitutto i 40 punti per una salvezza tranquilla, poi si vedrà. Ad Alessandria è arrivato un successo importante contro una diretta concorrente, ora dobbiamo vincere quanto più possibile. Il primo posto? Il Cittadella va forte,  ma noi siamo lì”.

Ha in testa solo il pallone Candido. E così, quando abbiamo provato ad aprire una finestra sul suo futuro, lui non ha avuto esitazioni nel rispondere: "Sin da piccolo volevo il calcio e così sarà anche per i prossimi anni. Allenatore o dirigente? Non so, sarei pronto a tutto. Ma c’è ancora tanto tempo per pensarci".

Anni in cui proverà a togliersi qualche soddisfazione in più: “Salire di categoria con il Bassano non sarebbe male, qui sto bene e ci sono tutte le condizioni per fare cose importanti. Un’esperienza all’estero? Magari la Spagna”. Perché i sogni non sono sempre semplici e candide speranze, ma spesso diventano obiettivi concreti…per uno come Candido.