L’allenatore della Roma, alla vigilia della partita con il Chievo, crede ancora nel sorpasso al Napoli: "E’ un miraggio. Anche il terzo posto, per come siamo partiti, era quasi impossibile da raggiungere"
"Il secondo posto è un miraggio, sarebbe un miracolo. Anche il terzo posto, per come siamo partiti, era quasi impossibile da raggiungere. Siamo stati bravi a crearci l'opportunità che passa attraverso la partita di domani". Parla così della corsa al secondo posto il tecnico della Roma Luciano Spalletti a due punti dal Napoli quando mancano 180 minuti al termine del campionato.
"Ai giocatori va dato il grandissimo merito di aver portato a casa un risultato in quel momento quasi impossibile - prosegue l'allenatore toscano -. Oggi nella squadra c'è un obiettivo unico, anche nella partecipazione, sono tutti sintonizzati su questa partita". Per cullare il sogno di scavalcare gli azzurri la squadra giallorossa dovrà battere il Chievo all'Olimpico: "Hanno calciatori specialisti nelle salvezze sicure e tranquille. Verranno a giocarsi la partita perché fanno così con chiunque. E' difficilissimo a batterli, il fatto che siano tranquilli perché hanno fatto vedere il loro valore gli dà qualcosa in più".
Durante la conferenza stampa di Trigoria a Spalletti viene fatta anche una domanda sull'utilizzo di Dzeko: "L'obiettivo sono sempre i gol, io parlo sempre di squadra, per me è quello che conta. Dzeko ha caratteristiche che altri non hanno e se queste caratteristiche funzionano dentro questi numeri ci sono possibilità in più; con quella fisicità possiamo metterci qualcosa di più, lui dentro questi numeri ha fatto il suo ma io dentro la squadra non ho parenti, lavoro in funzione dei risultati della Roma".
Sul gap con la Juve Spalletti aggiunge: "Sotto l'aspetto caratteriale qualche passo in avanti lo dobbiamo fare ma abbiamo riacquisito l'apporto di giocatori che possono dare tanto (Castan, Salah, Strootman, De Rossi, Pjanic ndr). Allegri è stato bravissimo a cambiare lo schema tattico giocando a 3 o 4. Ma ci sono tante squadre da cui doversi guardare, il Napoli è un'altra squadra forte, così come Inter e Milan, non c'è solo quella che ti finisce davanti. Bisogna trovare la chiave per far uscire il meglio dalla squadra e chiunque può arrivarti davanti, dipende dal lavoro e dal clima".