Mihajlovic: Torino simile a me, vogliamo l'Europa

Calcio
Il presidente Urbano Cairo col nuovo tecnico del Toro, Sinisa Mihajlovic

La prima uscita di Sinisa da allenatore granata. "Qui si respirano pagine di storia e quelle granata sono le più belle e drammatiche, fatte di orgoglio, lacrime e cuore. Avevo voglia di lavorare in un club che mi somigliasse"

"Sono abituato a giocare per vincere. Partiamo dietro alle più forti, ma faremo di tutto per cercare di andare in Europa". Queste le prime parole di Sinisa Mihajlovic da allenatore del Torino. "Qui si respirano pagine di storia - ha sottolineato in un'affollatissima conferenza stampa in un hotel cittadino - e quelle granata sono le più belle e drammatiche, fatte di orgoglio, lacrime e cuore. Avevo voglia di tornare a lavorare in una società che mi assomigliasse. Ho chiesto al presidente Cairo di portarmi a Superga - ha aggiunto il tecnico serbo -, al termine di questa conferenza, per portare un mazzo di fiori alle leggende che ci guardano da lassù. Dovremo cercare di essere sempre all'altezza di questa storia".

 


Quanto ai giocatori, il neo ct granata ha aggiunto: "Alcuni arriveranno, altri andranno via, quello che è importante è che siano ambiziosi, motivati, abbiano voglia di sacrificarsi e di migliorarsi e di avere fame. Io ho un contratto di due anni ma spero di restare per almeno 10 anche se magari il presidente mi manda via tra sei mesi".

"Dopo un ciclo di cinque anni con Ventura, con un bilancio positivo di cui siamo assolutamente soddisfatti, oggi ripartiamo con Mihajlovic in panchina. Al mister mi lega una amicizia di vecchia data, perché portavamo i figli nella stessa scuola a Milano. Lo abbiamo scelto per le sue grandi capacità di lavorare con i giovani, che a noi stanno molto a cuore, per il suo carattere tremendista e perché come noi ha una grande ambizione e pur restando con i piedi per terra non si pone limiti".