De Laurentiis e gli Higuain: botta e risposta
CalcioPrima l'attacco del Pipita al presidente del Napoli, poi la durissima replica di De Laurentiis: "Higuain non ci prenda per il c...". Ed infine l'invito ad un incontro lanciato da Nicolas, il fratello agente: "Il problema non erano i soldi, il Napoli ci aveva offerto di più"
Ed ora scende in campo direttamente anche Nicolas Higuain, nello scambio di frecciate sull'affaire Pipita. Il fratello agente che il presidente del Napoli ha tirato in ballo nella sua lettera, però parla chiaro, in una un'intervista rilasciata a Tuttonapoli.net spiega: "Abbiamo delle faccende in sospeso, degli accordi presi sulla parola e Aurelio ci ha sempre detto che la sua parola vale più di un contratto". E continua: "La Juve è stata l'unica squadra ad accettare di pagare la clausola. De Laurentiis ci ha proposto un contratto importante con cifre più alte rispetto a quelle della Juventus, ma il problema non erano i soldi. Aurelio ha il diritto di dire quello che vuole ma vorrei incontrarlo da vicino".
Cosa è successo - Al suo primo giorno di Juve, nella conferenza stampa di presentazione, Gonzalo Higuain aveva attaccato Aurelio De Laurentiis: “Mi ha spinto a lasciare Napoli”. Il giorno dopo la risposta del presidente con una lettera aperta al sito del club: “Ho letto le dichiarazioni di Gonzalo Gerardo Higuain nella conferenza stampa organizzata dalla Juventus e vorrei soffermarmi sulla parte nella quale, dopo aver detto che la Juventus è una grande famiglia e lui è felice di indossare la maglia bianconera, afferma che il motivo per cui ha deciso di andare in quella squadra sarebbe colpa mia”. Dopo una lunga riflessione ha voluto dare la sua verità.
"Io il problema? Ce ne ha messo a capirlo" - "Se il signor Gonzalo Gerardo Higuain era così indispettito dalla mia presenza, ha impiegato molti anni per capirlo, a meno che non sia una persona falsa o un ottimo attore. Ma escluderei quest’ultima possibilità: di attori me ne intendo”. E ha aggiunto, con un elenco per punti: “Abbiamo trascorso molto tempo insieme, anche recentemente, ad esempio un’intera giornata alla Commissione Disciplinare di Roma non più tardi del 15 aprile scorso, per cercare di rimediare alla squalifica di 4 giornate che aveva avuto nel pieno della lotta scudetto. Vi assicuro che quel giorno Gonzalo era molto sereno e non mostrava alcuna insofferenza nei miei confronti, come possono testimoniare le persone che erano con noi”.
L'attacco al fratello procuratore - Il controattacco prosegue al fratello procuratore del Pipita: "Come mai il suo procuratore non ha mostrato insofferenza quando ci siamo incontrati per discutere del rinnovo, ed è successo spesso nell’ultimo anno? Se fossero stati così intolleranti alla mia presenza, non avrebbero passato ore a discutere di soldi, molti soldi, con grande interesse e disponibilità. Non ha una certa vergogna - prosegue - il suo procuratore quando dice che la squadra nella quale giocava, che lo ha messo nella condizione di segnare 38 gol, non era all’altezza ? Non ha vergogna di dire, in pratica, che i compagni di Gonzalo erano scarsi, visto che il Napoli è stata la squadra che ha avuto il maggior numero di occasioni da gol in Italia, condizione fondamentale per consentire a un attaccante di segnare molti gol?".
"Non ci manchi di rispetto" - Il finale prende ad esempio un pezzo di storia: "Cercare di spiegare che il suo passaggio nella nuova famiglia sia colpa mia, è mancare di rispetto ai napoletani. Se Higuain avesse letto la storia di Napoli, scoprirebbe che questa città è stata l’unica a liberarsi da sola dai nazisti, prima ancora dell’arrivo degli americani, che trovarono la città già liberata quando vi entrarono. Questo popolo lo si può tradire se non si ha vergogna, ma non prendere per il culo".