Il presidente della Figc difende la sua scelta di escludere l'attaccante dalla trasferta in Macedonia dopo quanto accaduto al momento della sostituzione nel match contro la Spagna: "Sentite le frasi non si poteva non considerare la gravità delle parole"
"E' stata dura prendere una decisione di questo tipo, ma era inevitabile. Al di là della gravità delle parole c’è stato quell'atteggiamento visto da tutto il mondo col nostro mister che aveva la mano aperta e se l’è vista rifiutare". Carlo Tavecchio, presidente della Federcalcio, ai microfoni di Sky Sport difende la scelta di escludere Pellè dalla trasferta in Macedonia dopo quanto accaduto al momento della sostituzione in Italia-Spagna. "Non conoscevo il labiale, mi ha chiamato Oriali e mi ha spiegato i fatti ascoltati con le sue orecchie, mi ha riferito le frasi e non era possibile non considerare la gravità, da qui la conseguenza di un provvedimento altrettanto grave".
L'Italia è chiamata stasera al riscatto dopo il match con la Spagna. "Stasera è una partita importante, difficile. Quando si deve vincere per forza è sempre un problema. Immobile e Belotti in attacco? Il mister sta cambiando modulo e atteggiamento, in precedenza c'era una logica di sfondamento con un grande centravanti, ora c’è più mobilità, attaccamento al collettivo, speriamo che l'esperimento vada bene". Tavecchio poi difende Ventura dalla critiche: "Se alla vigilia avessimo saputo che avremmo pareggiato con la Spagna, tutti sarebbero stati contenti, alla fine abbiamo anche rischiato di vincere, lasciamolo lavorare. Ventura è una persona seria, che non ha grandi modi di apparire, è più una persona del concreto, sono straconvinto della mia scelta".