LA FOTOGALLERY. Imbattuti nei tornei internazionali contro i tedeschi fino allo scorso 2 luglio, gli Azzurri scrivono un nuovo capitolo nell'amichevole di martedì a San Siro. Tra incroci Mondiali e duelli senza tempo, dal 1970 è sempre il confronto più atteso
Sarà solo un’amichevole martedì a San Siro, certo è che il fascino di Italia-Germania evoca sfide Mondiali e incroci senza tempo. Si riparte dal match dello scorso 2 luglio, la prima gioia tedesca in competizioni ufficiali, ma in precedenza gli Azzurri non avevano mai versato lacrime nei grandi tornei internazionali -
Piccolo Liechtenstein, grande Italia: 4-0 a Vaduz
EURO 2016. Riavvolgiamo quindi il nastro a partire dalla sfida più recente, i quarti di finale degli ultimi Europei in Francia. L’Italia vince il girone davanti al Belgio e chiude l’era vincente della Spagna agli ottavi, mentre i tedeschi passeggiano nel girone (primi con la Polonia) e travolgono la Slovacchia -
Piccolo Liechtenstein, grande Italia: 4-0 a Vaduz
Non mancano le insidie contro la corazzata di Loew, campione del mondo in carica e favorita d’obbligo ai nastri di partenza del torneo in Francia. Imbattuta e senza gol al passivo, la Germania affronta tuttavia i fantasmi del passato dettati dalle imprese azzurre. Entusiasmo a mille nel gruppo guidato dal ct Conte -
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Primo tempo avaro di emozioni ma è nella ripresa che il match offre il copione migliore: il forcing dei tedeschi produce il vantaggio di Ozil, poi è Buffon a tenere in corsa gli Azzurri salvando su Chiellini. Non manca il carattere a quell’Italia che pareggia con il rigore di Bonucci: al 90’ a Bordeaux è 1-1 -
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I tempi supplementari scivolano via senza sussulti, racchiusi piuttosto nei rigori decisivi per l’accesso alla semifinale. Come dimenticare il primo errore della serie riservato da Zaza, protagonista della rincorsa divenuta virale e della conclusione alta. Non sarà l’unico neo dell’Italia ai titoli di coda del torneo -
Piccolo Liechtenstein, grande Italia: 4-0 a Vaduz
Già, perché se i tedeschi sbagliano con Mueller, Ozil e Schweinsteiger, l’Italia ha il merito di alzare la tensione rendendo interminabile la serie dei tiri dal dischetto. Pellè provoca Neuer e calcia a lato, Bonucci non si ripete e Darmian concede il match-point ad Hector. Vince la Germania 7-6 che spezza così il tabù -
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EURO 2012. La sconfitta a Bordeaux diventa così il primo stop azzurro nei grandi tornei considerando le 4 vittorie (e i 4 pareggi) maturati in precedenza. Nell’edizione precedente degli Europei, ospitata da Polonia e Ucraina, Italia e Germania si erano affrontate in semifinale nella serata show di Mario Balotelli -
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Seconda forza del girone vinto dalla Spagna, nonché letali ai rigori contro l’Inghilterra nei quarti di finale, gli Azzurri di Prandelli ritrovano i tedeschi sempre vittoriosi nelle precedenti 4 uscite. Poco importa a Super Mario che sblocca di testa su assist di Cassano e si ripete dalla distanza beffando Lahm e Neuer -
Piccolo Liechtenstein, grande Italia: 4-0 a Vaduz
Appartiene ormai alla leggenda l’esultanza di Balotelli dopo il 2-0, uno sfoggio strafottente del fisico dinanzi ai favoritissimi tedeschi. La Germania accorcia nel finale su rigore con Ozil ma è troppo tardi: piangono ancora i tedeschi, l’Italia festeggia a Varsavia e vola a Kiev. Il 4-0 della Spagna è solo un’altra storia -
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MONDIALE 2006. Coincide invece con un trionfo storico il successo azzurro di 10 anni fa, maturato nella semifinale dei Mondiali organizzati proprio dalla Germania. L’Italia vince il girone prima di eliminare Australia ed Ucraina, percorso netto anche per i tedeschi che tremano solo ai rigori contro l’Argentina -
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Si gioca a Dortmund, tradizionalmente un amuleto per la Germania allenata da Klinsmann coadiuvato dal vice Loew. Spingono gli Azzurri contro i Panzer che vivono delle nostre pause e trascinano il match ai supplementari: Gilardino e Zambrotta sbattono sui legni, poi Grosso s’inventa la parabola del vantaggio -
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Iconica l’esultanza del laterale del Palermo, un chiaro omaggio all’urlo di Tardelli contro i tedeschi a Spagna 1982. Nemmeno il tempo di ricomporci e arriva il bis con Del Piero servito da Gilardino, magistrale azione di contropiede. Due gol in altrettanti minuti ad un passo dai calci di rigore: la Germania è al tappeto -
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I tedeschi padroni di casa concedono così la ribalta agli Azzurri di Marcello Lippi, artefice del capolavoro che avrà la sua conclusione a Berlino nella finale vinta ai rigori contro la Francia. Prima di quel 9 luglio 2006, data del quarto titolo mondiale, l’Italia riserva un altro smacco memorabile alla rivale Germania -
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EURO 1996. Non è andata in archivio con una sconfitta, tuttavia l’incrocio di 20 anni fa agli Europei in Inghilterra costò l’eliminazione agli Azzurri del ct Sacchi. Succede tutto nella fase a gironi: l’Italia supera la Russia ma cade contro la Repubblica Ceca, prima antagonista per l’accesso ai quarti di finale -
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Serve quindi ottenere un risultato migliore dei cechi che pareggiano 3-3 contro i russi, imperativo che lo 0-0 di Manchester costa un’eliminazione decisamente prematura. Non mancano le occasioni all’Italia a partire dal rigore di Zola ma sventato da Koepke, davvero insuperabile in quei 90’ maledetti -
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Tedeschi in inferiorità numerica dal 59’ per l’espulsione di Strunz, Azzurri all’assalto con Donadoni fermato dallo straordinario Koepke. Il 3-3 ceco di Smicer all’88’ condanna l’Italia e garantisce la volata delle due rivali nel girone fino all’epilogo di Wembley: lì festeggiò la Germania con il golden goal di Bierhoff -
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MONDIALE 1982. Nell’immaginario popolare la notte di Madrid resta una gioia incontenibile, una delle pagine più belle che il calcio italiano ha riservato nella storia. È l’11 luglio 1982, la finale dei Mondiali in Spagna contro la Germania Ovest: un appuntamento con la leggenda per gli Azzurri di Bearzot -
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Era l’Italia qualificata alla seconda fase a gironi con 3 pareggi nonché la squadra trascinata da Paolo Rossi in formato Mundial: i suoi gol abbattono Brasile e Polonia fino a sbloccare la sfida contro i tedeschi allenati da Derwall. Tardelli ed Altobelli completano la festa vanificando il 3-1 di Breitner nel finale di gara -
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Al Bernabeu l’Italia festeggia quindi il suo terzo titolo mondiale raggiunto contro ogni pronostico al termine di una marcia entusiasmante. Gli Azzurri dominano il “girone della morte” contro Argentina e Brasile surclassando pure i tedeschi nell’epilogo di Madrid: nulla da fare per la Germania negli scontri diretti -
Piccolo Liechtenstein, grande Italia: 4-0 a Vaduz
Un incrocio che ha regalato pure questa immagine incredibile, scattata sul volo che riportava in Italia la squadra campione del mondo. Zoff, Causio e Bearzot impegnati nello storico scopone scientifico con Sandro Pertini, Presidente della Repubblica,. Il tutto con la Coppa in bella mostra ad accompagnare il quadro -
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MONDIALE 1970. Un’altra partita tra Italia e Germania consegnata alla storia risale ai Mondiali in Messico, teatro di quella semifinale all’Estadio Azteca ribattezzata la “Partita del secolo”. Un 4-3 che vive ancora nei racconti e nelle immagini di quel pomeriggio leggendario a Città del Messico, ormai uno scrigno del mito -
Piccolo Liechtenstein, grande Italia: 4-0 a Vaduz
Schnellinger risponde al 90’ a Boninsegna e trascina il match ai supplementari dove succede di tutto: Burgnich e Riva replicano a Mueller che trova pure il 3-3 al 110’ beffando Rivera, a sua volta ripreso da Albertosi. Ma dopo un minuto è la stessa bandiera del Milan a battere Maier con un piatto chirurgico -
Piccolo Liechtenstein, grande Italia: 4-0 a Vaduz
Un’impresa festeggiata senza eguali nelle piazze italiane, deluse piuttosto dall’epilogo contro il Brasile di Pelé vittorioso 4-1. Nell’immaginario collettivo resta una partita memorabile come recita la targa affissa all’esterno dell’Estadio Azteca, il primo vero incrocio tra Italia e Germania destinato ad un nuovo capitolo -
Piccolo Liechtenstein, grande Italia: 4-0 a Vaduz