L'arbitro di Bologna rinuncia alla possibilità di arbitrare ai prossimi campionati del mondo, spiegando la sua scelta in una lettera indirizzata al presidente dell'Aia: "Tutto ha un inizio e una fine, giusto lasciare ad altri questa possibilità"
Le due vicende non sono collegate, anche se qualcuno potrebbe avere la tentazione di farlo, o perlomeno di obiettare sul tempismo nel divulgare la seconda. All'indomani di Juventus-Inter, e a poche ore dalla squalifica di due giornate per Icardi e Perisic, arriva la notizia che Nicola Rizzoli rinuncia all corsa per i Mondiali del 2018 in Russia. Una decisione maturata nel tempo, e presa definitivamente lo scorso gennaio quando a Dubai Rizzoli si era confrontato con Pierluigi Collina, allora solo capo degli arbitri Uefa e ora anche di quelli Fifa, oltre che suo mentore. La scelta è stata comunicata con una lettera al Presidente dell'Aia Marcello Nicchi solo la scorsa settimana.
Ed è stato proprio Nicchi - ringraziando ed elogiando Rizzoli - a volerla divulgare subito, con l'unico scrupolo di aspettare il big match di Torino, ma appunto senza alcun nesso diretto. Rizzoli era stato preselezionato per dirigere in Russia, insieme a Rocchi, che con Rizzoli presente avrebbe comunque rischiato - alla fine - di vedersi chiudere l'ultima porta per entrare nel torneo più importante. "Tutto ha in inizio e tutto ha una fine", è il titolo scelto da Rizzoli nella lettera a Nicchi, in cui ringrazia l'associazione e riconosce che, dopo le finali di Europa League e Champions e soprattutto dopo quella dei Mondiali 2014 "era giusto lasciare spazio ad altri". Rizzoli - salvo ripensamenti - continuerà comunque ad arbitrare in Italia anche nella prossima stagione, e in Europa almeno fino al dicembre del 2017, quando decadrà la sua qualifica di internazionale. Poi è immaginabile un futuro da designatore, magari proprio a partire dall'estate del 2018, quando in Russia un altro arbitro itailano cercherà di fare più strada possibile.