Misure drastiche per una squadra apparsa svogliata e molle: dopo la sconfitta per 5-2 contro il Thun l'allenatore del Lugano ha portato i suoi giocatori a visitare una fabbrica all'alba, "per vedere come lavora e si suda i soldi la gente comune"
Una visita agli operai di una fabbrica, "per vedere come lavora e si suda i soldi la gente comune". L'idea è venuta all'allenatore del Lugano Paolo Tramezzani, ex 'secondo' di Gianni De Biasi sulla panchina dell'Albania, dopo la sconfitta dei suoi per 5-2 contro il Thun nell'ultimo turno di campionato. Deluso e arrabbiato per l'atteggiamento dei giocatori, Tramezzani è passato dalle parole ai fatti e ha deciso che alla squadra serviva un bagno di umiltà. Così ha portato i suoi calciatori, di prima mattina, a visitare una fabbrica.
Già alle 6, ancor prima che arrivassero operai e impiegati, il pullman del Lugano ha parcheggiato davanti alla sede di un'impresa di vernici e pittura di Davesco e i giocatori sono scesi per conoscere i lavoratori. Poi tutti a Cornaredo per una seduta di allenamento: defaticante per chi ha giocato, lavoro aerobico per il resto del gruppo.
Tutto ciò è stato deciso da Tramezzani in persona, e per questo il presidente del club bianconero Angelo Renzetti non ha voluto fare commenti. "Non voglio immischiarmi - ha spiegato - Tramezzani con la squadra può fare ciò che vuole".