Lecce, assalto a bus di tifosi baresi: sei feriti
CalcioAssalto da parte di ultras leccesi ad un pullman di tifosi baresi al rientro da una partita di Seconda Categoria. Sei feriti, uno grave a causa di un trauma cranico. E' il secondo agguato in meno di un mese, partite le indagini da parte dei carabinieri e della Digos
Un brutto episodio, con scontri tra tifosi e sei feriti di cui uno in gravi condizioni. E’ accaduto a Veglie, comune della Puglia in provincia di Lecce. Un bus di tifosi baresi era di ritorno da una partita di Seconda Categoria, tra i padroni di casa dell’Atletico Veglie e l’Ideale Bari. Durante il tragitto, però, questo pullman è stato bloccato vicino a Monteruga da un gruppo di un centinaio di tifosi del Lecce, comparsi da un bosco con il volto coperto e sventolando delle sciarpe giallorosse. La porta centrale del bus è stata forzata con un piede di porco e ne è scaturito un violento scontro, con tanto di lancio di sassi. Alcuni ultras del Bari hanno provato anche a lasciare il mezzo ma sono stati aggrediti. Ad avere la peggio sono stati sei tifosi biancorossi, che sono stati feriti. Di questi uno anche in maniera grave: quest’ultimo, un 36enne, è stato trasportato immediatamente all’Ospedale Vito Fazzi di Lecce dove gli è stato riscontrato un trauma cranico.
Secondo agguato in un mese
E, purtroppo, non si tratta di un episodio singolo. Per la seconda volta in meno di un mese ci ritroviamo a raccontare un fatto spiacevole. Anche lo scorso 30 marzo, infatti, i tifosi del Lecce erano stati protagonisti di un analogo blitz nei pressi di Monteroni, in occasione della partita di basket tra la squadra di casa ed il Cus Taranto. E ieri, 24 giorni dopo, un altro brutto scontro da queste due tifoserie che da sempre sono rivali. Il pullman degli ultras baresi era scortato da due auto dei Carabinieri, una avanti e l’altra dietro il bus. Nonostante questo, però, le forze dell’ordine non sono riuscite ad evitare l’agguato dei tifosi leccesi. Al termine dell’assalto, poi, i colpevoli si sono dileguati nelle campagne circostanti. Subito sono partite le indagini da parte dei carabinieri e dei poliziotti della Digos, anche con l’ausilio delle telecamere di videosorveglianza.