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Dopo Zaza-Pellè: un anno di rigori da incubo

Calcio

Gianluca Maggiacomo

Dopo Zaza e Pellè a Euro 2016, altri rigori da incubo

Il 2 luglio scorso l’Italia veniva eliminata dalla Germania ai quarti di finale di Euro 2016. A finire sul banco degli imputati, i due attaccanti, che per giorni hanno subito l’ironia del web. Ma da allora si sono visti ancora tanti tiri dagli 11 metri calciati in malo modo

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Un anno fa l’Italia veniva eliminata ai quarti di finale dall’Europeo dopo esser stata sconfitta ai rigori dalla Germania. Simbolo di quella partita restano i penalty calciati e sbagliati da Simone Zaza e Graziano Pellè. Per settimane si è parlato quasi, solo ed esclusivamente di quei due tiri dagli 11 metri. Perché, questo era il pensiero dominante, un rigore si può sbagliare, ci mancherebbe. Ma non in quel modo. Con corsette comiche e cucchiai solo minacciati. Da quella serata a Bordeaux sono passati giusto 365 giorni. E in un anno negli stadi si sono visti altri rigori da incubo. Eccone una selezione.

 

La Zaza-dance

Partiamo, però, proprio da quel Germania-Italia del 2 luglio 2016. I 120’ si concludono sull’1-1. Si va ai rigori. Per l’Italia segna Lorenzo Insigne. Poi va sul dischetto Zaza. L’attaccante, attualmente al Valencia, prende una rincorsa lunghissima. Poi rallenta un po’. Infine calcia. Solo che prima di colpire la palla mima una specie di skip. Sembra una corsa a ritmo di musica, subito chiamata Zaza-dance. Risultato: tiro forte ma alto sopra la traversa. Una lunga preparazione per un epilogo da censurare. E il web si è scatenato con un'ironia martellante.

 

Cucchiaio? Macchè...

Dopo Zaza è la volta di Pellè. L’attaccante salentino tira e calcia a lato. Ma a far arrabbiare tanti tifosi è quel che avviene prima dell'esecuzione. Pellè guarda negli occhi Manuel Neuer, portiere della Germania, tra i migliori al mondo, e gli dice, mimando con le mani, che gli avrebbe fatto il cucchiaio. Non ci sarà lo scavetto, però. Ma un tiro floscio e, soprattutto, indirizzato fuori. Insomma, una figuraccia. Subito dopo l’eliminazione Pellè è finito nel mirino della critica per quel tentativo di irridere Neuer, senza poi far gol. Come dire: solo fumo, niente arrosto. E pure qui, ironia a non finire.

 

Edin, un rigore spaziale

E veniamo al campionato attuale. Edin Dzeko si è laureato capocannoniere grazie ai suoi 29 gol. Nella stagione del bosniaco, però, c'è una piccola macchia: il rigore fallito contro l’Udinese alla Dacia Arena il 15 gennaio. Rincorsa, tiro potente e palla alle… stelle. E il web non ha perdonato.

 

Bacca-gol. Con due tocchi

Nel 99 percento dei casi, i rigori brutti poi non vanno a finere in rete. Ma c'è qualche eccezione. Il 26 febbraio scorso ha fatto molto discutere il tiro dagli 11 metri calciato e trasformato da Carlos Bacca in Sassuolo-Milan. La particolarità è che l'esecuzione non era regolare. Il colombiano, infatti, nel tirare scivola e colpisce la palla due volte: prima con il destro, poi con il sinistro. E questo non è conforme al regolamento. La scena è goffa. Però la palla va comunque in rete e l’arbitro, malgrado il doppio tocco, convalida.

 

In (non) cucchiaio di Bernardeschi

Doveva essere un cucchiaio. Invece ne è venuto fuori un misto tra lo scavetto (ma quasi rasoterra) e un tiro poco angolato. Conclusione lenta e prevedibile. Per la gioia del portiere, che, nell’occasione, era il para-rigori Samir Handanovic. Federico Bernardeschi così ha calciato dagli 11 metri il 22 aprile scorso in occasione di Fiorentina-Inter. Un’esecuzione che non rende onore alla sua classe.

 

Suso, non così

Il 24 aprile ad incappare in un rigore brutto è il milanista Suso. A San Siro arriva l’Empoli. I toscani sono avanti 2-1. Lo spagnolo, dopo un fallo in area su Mario Pasalic, ha la palla del pari dagli 11 metri. Ma il suo tiro è da dimenticare. Conclusione centrale e poco potente. Non il massimo, anzi.

 

Un cucchiaino a Primavera

Il cucchiaio è croce e delizia. Ne sa qualcosa Moise Kean, giovane (è nato nel 2000) e promettente giocatore della Juventus. L’attaccante, che già da tempo è stato aggregato in prima squadra da Max Allegri ed ha segnato pure il suo primo gol in Serie A contro il Bologna, nella final eight del campionato Primavera, ha decretato l’eliminazione dei bianconeri contro la Fiorentina, calciando in malo modo un tiro dagli 11 metri. Kean ha provato ad imitare Totti nella semifinale degli Europei del 2000. Ma il risultato è stato orribile. Il portiere Viola, Michele Cerofolini, si è mosso appena. Poi si è fermato. Ed ha aspettato che la palla gli cascasse tra le braccia. Più che un cucchiaio, un mezzo cucchiaino. Errori di gioventù. Ma che figura…

 

Il Papero come Zaza

Facciamo un salto all’estero. Campionato cinese. 11 marzo 2017, Alexander Pato in Shanghai Shenhua-Tianjin Quanjian ha la palla della vittoria a 3’ dalla fine grazie a un calcio di rigore. Il Papero posiziona la palla sul dischetto. Fa una breve rincorsa e calcia forte e centrale, ma alto. Un rigore simile a quello di Zaza lo scorso anno contro la Germania. Unica differenza: non c'era la Zaza-dance