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Norvegia, Nazionale: fine del gap salariare tra uomini e donne

Calcio

La federazione del paese scandinavo ha deciso di equiparare i salari per eliminare le differenze di genere. Le donne guadagneranno, come gli uomini, 639mila euro, poco meno del doppio di quanto percepivano prima. Cambia poco per i colleghi maschi: infatti il loro stipendio diminuirà di soli 56 mila euro

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Le differenze salariali tra uomini e donne sono ancora elevate, soprattutto nel mondo del calcio. In Italia un'atleta femminile guadagna molto rispetto ai colleghi maschi e molto spesso le ragazze devono fare un altro lavoro per mantenersi. In Scandinavia è stato fatto un piccolo passo in avanti per porre fine a questa differenza di genere: la Norvegia ha stabilito la parità di salario tra calciatori uomini e donne in Nazionale. L’accordo è stato raggiunto tra la federcalcio norvegese e il sindacato locale dei giocatori. I colleghi uomini hanno deciso di ridursi volontariamente l’ingaggio.

Il loro compenso passa da 697 mila a 639 mila euro. Le giocatrici guadagneranno così la stessa cifra dei loro colleghi uomini. Uno stipendio sostanzialmente raddoppiato per le donne che prima percepivano un salario di 330 mila euro. I calciatori hanno deciso di rinunciare anche a parte dei proventi derivanti dalle sponsorizzazioni commerciali.

Il calcio femminile in Europa e Stati Uniti: c'è ancora molto da fare

In Europa del Nord e negli Stati Uniti il dibattito è molto acceso: In Danimarca una partita amichevole femminile contro l’Olanda è stata annullata dopo un'accesa discussione sulle paghe più basse rispetto a quelle degli uomini, mentre alle giocatrici irlandesi è stato detto di cambiarsi nei bagni perché dovevano condividere le attrezzature con le squadre giovanili. Negli Stati Uniti si parla già da tempo di professionismo. In quasi tutto il mondo le atlete sono costrette a lavorare, oltre che a giocare, soprattutto in Italia.

Per il presidente della associazione calciatori norvegese, Joachim Walltin, si tratta del primo accordo di questo tipo destinato a ridurre la discriminazione salariale delle donne. "La Norvegia è un Paese dove la parità è molto importante, quindi credo sia un bene per il nostro Paese e per lo Sport" - ha sostenuto Walltin- Farà certamente differenza per le ragazze. Alcune lavorano e studiano, oltre che giocare a calcio, e così è difficile migliorare la situazione. Per loro il sentimento di essere veramente rispettate è molto importante”.

I commenti sui social delle calciatrici

Su Instagram la centrocampista del Wolfsburg e della nazionale norvegese, Caroline Graham Hansen, ha postato: "Questo forse è un piccolo sacrificio per voi, probabilmente non lo sentirete neanche nelle vostre buste paga. Per voi forse era una mossa ovvia da fare. Ma significa tutto per noi! Per la nostra squadra! Per il nostro sport! E non ultimo per tutte le atlete che fanno lo stesso lavoro, ma che guadagnano di meno. Il fatto che diciate che una paga uguale sia la cosa giusta, mi fa desiderare di gridare e di abbracciarvi tutti. Grazie per aver fatto questo passo. Per aver dimostrato equità e averci aiutato tutte a inseguire i nostri sogni. A farli avverare!". La notizia è arrivata anche negli Usa, dove si gioca uno dei campionati femminili più competitivi al mondo. La campionessa della nazionale americana, Hope Solo, ha così commentato su Twitter la svolta norvegese: “L’uguaglianza è possibile, è etica e legittima, ed è la cosa giusta da fare”.

Le reazioni in Italia

Gli echi dell’accordo sono arrivati anche nel nostro paese. L’ex allenatore della Nazionale femminile, Carolina Morace, ha commentato con speranza l’equiparazione dei salari tra donne e uomini in Norvegia: "Sono avanti anni luce, è una società che rispetta davvero i generi, da noi sarebbe una cosa impensabile –continua la Morace- Hanno leggermente ridotto gli stipendi degli uomini, alzato quelli delle donne e sono tutti contenti. È un segnale importante e non è nemmeno legato ai risultati perché la nazionale femminile norvegese negli ultimi anni non ha fatto granché. All'ultimo Europeo sono uscite al primo turno". Disponibile a trattare su una eventuale equiparazione dei salari anche Damiano Tommasi, presidente dell’Assocalciatori: "Caso Norvegia? Ci stiamo provando, è un tema, i paesi del Nord sono più avanti, si parla anche di professionismo. Sul calcio femminile stiamo lavorando molto, anche grazie a Sara Gama, che è all'interno del Consiglio federale e si sta facendo sentire. Sicuramente il futuro sarà migliore del presente". Anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò ha parlato di un gap enorme rispetto all'estero.