Il campionato che non ti aspetti (forse) dopo otto giornate. Napoli in testa, Inter che insegue, ma insieme dettano legge. Intanto i campioni d'Italia della Juve scivolano al terzo posto, sconfitti dalla bella Lazio. Faticano Roma e Milan, ma è troppo presto per avere certezze su una stagione che finora non ha certo annoiato
Che il campionato di serie A potesse essere così bello nessuno aveva avuto il coraggio di pronosticarlo in estate. Dopo sei scudetti juventini, il rischio era la noia. Così, non sorprende tanto il Napoli, per molti non sarebbe potuta essere un’altra squadra l’anti-Juve, ma chi avrebbe messo i campioni d’Italia terzi dietro l’Inter e insieme con la Lazio? E la Roma e il Milan? Da sorprese preannunciate e insieme attesissime sono retrocesse a formazioni rivedibili, con procedura d’urgenza, contro Chelsea e Aek: l’ultimo atto dell’October Best ha decretato sentenze non ancora irrevocabili, eppure già pesanti. Ma non c’è tempo per istruire processi, preparare requisitorie e arringhe: si torna in campo, i confini diventano quelli dell’Europa; e poi sabato sera ci sarà Napoli-Inter, prima contro seconda, dove tutto diventa possibile sulla carta, perfino un sorpasso. Nessuno azzarda previsioni, almeno fino a domani sera, martedì, quando - a Manchester - Sarri sosterrà il test più duro, contro il suo primo estimatore, quel Guardiola che ha definito il Napoli la squadra più divertente del continente.
Nel frattempo il suo City ne ha fatto sette allo Stoke, e il messaggio fa rumore a Castel Volturno. È vero che di gol ne ha subiti due e anche questa è una notizia, la buona notizia dalla quale il Napoli deve partire nella trasferta inglese. Ha imparato a sconfiggere il timore, non ha paura di nessuno, neppure dei viaggi a Roma: quest’anno i primi due da calendario li ha già archiviati con sei punti in classifica, e nessuno ha mai avuto dubbi sul risultato. Più o meno quello che accadeva fino alla scorsa annata alla Juventus, e pure questo può dare il senso della staffetta. Ma, dopo otto giornate, è davvero presto per parlare di predestinazione. Dybala ha esaurito il bonus di rigori fallibili in una stagione e Higuain riprenderà presto l’antica media-gol.
La novità, piuttosto, è rappresentata dall’Inter, libera dagli straordinari europei: avrà sei giorni per recuperare dalla fatica del derby, non ritroverà Brozovic e Joao Mario, ma ha di nuovo Icardi implacabile in zona gol: il suo capitano ha avuto un peso specifico elevatissimo sul secondo posto, mentre il gioco non è ancora un punto di forza della squadra. Spalletti è sicuro che arriverà anche quello, per ora gli basta vincere. Davanti a uno stadio San Siro strapieno battere il Milan è una sensazione stupenda, impagabile. Ha pagato solo Montella, ma questa è un’altra storia, di ricostruzione non più differibile.