Brasile, trasferta da incubo: 12 ore di viaggio e partita sospesa per le ragazze del Manicoré
CalcioTragitto da Odissea per le ragazze del CDC Manicoré, squadra iscritta al Campeonato Amazonense femminile. Attesa dall'incontro a Manaus, città distante 450 chilometri, la società ha affrontato un viaggio di 12 ore tra navigazione e bus (guasto tanto da essere spinto). Arrivate a destinazione, l'amara scoperta: la formazione avversaria non si è presentata alla partita
Incredibile storia offerta dal calcio femminile direttamente dal Brasile. Protagoniste della vicenda raccontata da Globo Esporte sono le giocatrici del CDC Manicoré, società del comune dove vivono 54mile persone a 450 chilometri da Manaus nel nord del Paese. Nient'altro che la capitale dello Stato dell’Amazonas, dove era in programma il match del Campeonato Amazonense. E proprio da Manicoré le 23 atlete della squadra sono partite giovedì mattina per raggiungere il comune di Democracia: solo la prima tappa di un viaggio infinito nel cuore dell’Amazzonia, due ore di navigazione per un tragitto impegnativo stimato in nove ore complessive. Peccato che, a causa delle condizioni della strada, l’autobus della società ha subìto un guasto ed è stato necessario spingerlo.
Non è finita qui: dopo aver raggiunto la città di Careiro, le ragazze brasiliane hanno preso un’imbarcazione che in 40 minuti le ha finalmente portate a Manaus. Incubo concluso, penserete: invece no, perché arrivate a destinazione le nostre eroine hanno realizzato l’assenza dell’Atletico Amazonense, formazione avversaria che non si è presentata all’incontro. A parziale consolazione del Manicoré, le giovani giocatrici hanno fatto tappa all’Arena da Amazônia ovvero uno degli stadi che ospitò alcune partite dei Mondiali del 2014: qui l’Italia di Prandelli vinse al debutto contro l’Inghilterra, successo illusorio prima di naufragare nel proprio girone. Una storia pazzesca commentata da Josicleia Alves, una delle giocatrici del club: "Almeno abbiamo fatto visita allo stadio e abbiamo scattato fotografie con altre campionesse di Iranduba e 3B, le migliori società femminili della regione", ha spiegato a Globo Esporte. Nessuna stoccata alle avversarie, piuttosto parole che ribadiscono tutta la passione per il calcio: "Amiamo questo sport, la nostra realtà è un’altra. Eppure ci troviamo qui e viviamo un sogno". Incredulità espressa prima del viaggio di ritorno, magari meno avventuroso del precedente. Cose da amazzoni.