Secondo la stampa brasiliana, sarebbe Edson Brittes Junior, imprenditore 38enne che avrebbe agito per difendere la moglie da un tentativo di stupro: "In quel momento non ci ho visto più e ho agito senza pensare, in preda alla rabbia". Arrestata anche la moglie
Svolta nell'omicidio di Daniel Correa Freitas, 24enne calciatore brasiliano trovato morto la notte del 28 ottobre a San Jose dos Pinhais, nello stato di Paranà, decapitato e torturato. Secondo la stampa brasiliana, attraverso la deposizione di una testimone oculare rivelatasi fondamentale ai fini dell'indagine, la Policia Civil avrebbe arrestato il colpevole Si tratta di Edson Brittes Junior, imprenditore 38enne. Sempre secondo fonti locali, lo stesso Brittes - "sopraffatto dall'ira e dalla rabbia - avrebbe agito "per difendere un tentativo di stupro ai danni di sua moglie (arrestata anche lei)", almeno secondo le parole di Claudio Dalledone (avvocato difensore dell'accusato).
"Ho agito in preda alla rabbia"
L'omicida ha spiegato il suo gesto ai microfoni di Radio Globo: "Quando ho visto mia moglie in difficoltà non ci ho visto più e ho agito senza pensare. I miei amici hanno cercato di fermarmi, ma non c’è stato nulla da fare. In quel momento niente e nessuno avrebbe potuto". Anche sua moglie è finita in manette. Brittes - sempre secondo Radio Globo - ha confessato di aver picchiato Freitas fino a fargli perdere i sensi, prima di infierire sul suo corpo con un coltello che conservava in auto e aver scaricato il suo corpo a pochi chilometri dal luogo del delitto.