Infantino replica alle rivelazioni di Football Leaks: "Nessun favore. Superlega? Niente Mondiale per chi la gioca"
CalcioIl presidente Fifa ha voluto replicare a tutti gli argomenti caldi del momento, dopo le rivelazioni del consorzio giornalistico sui presunti favoritismi a Psg e City in tema Fair Play Finanziario quando era all'Uefa, ma non solo
Dall'avvertimento per i giocatori che parteciperanno a una eventuale "Superlega dei ricchi", alla risposta contro le anticipazioni delle ultime settimana di Football Leaks, soprattutto sul Fair Play Finanziario. Senza dimenticare l’assegnazione del Mondiale 2026. Gianni Infantino ha scelto la strada di una conference call con diverse testate giornalistiche, per chiarire e dire la sua sui progetti messi in atto dalla sua Fifa. E nel far ciò, il presidente del massimo organismo del calcio mondiale non risparmia neanche una frecciata, quando si lascia sfuggire una considerazione: "Posso capire che è dura accettare che un figlio di immigrati italiani abbia raggiunto una posizione come quella che occupo io". Nella gestione del Fair Play Finanziario, quando ricopriva il ruolo di segretario Uefa, non ci sarebbe stato nessun "alleggerimento" ai club più forti dal punto di vista finanziario. "Non c'è stato alcun illecito e tutto è stato fatto alla luce del sole - ha spiegato -. Ho operato sempre in modo trasparente. Il nostro obiettivo era aiutare i club, non distruggerli. Ho incontrato Psg e Manchester City perché era il mio lavoro cercare un 'settlement', un accordo, e poi passarlo al panel giudicante che prende le decisioni indipendentemente. Comunque, questi due club sono stati multati di una ventina di milioni - ricorda -. Tra i 30 club solo due non hanno trovato accordo, uno è il Milan che ha vinto il caso al Tas. Per i club esclusi è ben diverso; non pagavano i debiti, gli stipendi, che sono cose molto più gravi. Quindi, nessun favoritismo a nessuno, era mio lavoro come capo amministrazione Uefa a farlo. Il mio obbligo", ha aggiunto Infantino.
Una SuperLega europea?
Quando parla della possibilità di creare un campionato europeo per club, che rischia di diventare per pochi eletti, Gianni Infantino attacca: "Non ci sarà nessuna competizione con la Champions o campionati nazionali". E a chi gli chiede se i giocatori che parteciperebbero a quel torneo potrebbero essere sanzionati e lasciati senza Mondiali, ha risposto: "Questa minaccia ovviamente esiste -. Noi non vogliamo nulla, un mondiale per club già l'abbiamo - ha proseguito - ma siamo obbligati a pensare a un torneo importante e diverso". Che, secondo la Fifa, andrebbe cadenzato ogni 4 anni proprio per non dare problemi alla Champions e alle varie Leghe. Ci stanno lavorando: "Fa parte del nostro lavoro discutere e siamo obbligati a svilupparlo, così che i club possano avere una piattaforma importante su cui crescere, restando dentro il sistema" e anche per evitare quanto accaduto in altri sport come il basket.
Sul Mondiale 2026
Anche sull’assegnazione dell’organizzazione del Mondiale 2026, per Infantino, la Fifa “non ha aiutato nessuno”. Il torneo sarà ospitato da Usa, Meddico e Canada: “Ho parlato con Trump la prima volta il 28 agosto, dopo l'assegnazione del Mondiale (il 13 giugno, ndr). La Fifa ha iniziato un nuovo corso fatto di regole chiare e trasparenti, decise ancora prima di sapere quali erano i Paesi candidati e con il voto pubblico. Ci sono stati moltissimi tentativi di tornare ai vecchi tempi - ha concluso Infantino - cambiando il regolamento e facendo accordi segreti. Ma noi siamo rimasti inflessibili dall'inizio alla fine, e grazie a questo abbiamo dimostrato che la Fifa è trasparente".
Il ritardo Uefa sull’adozione della Var
"Abbiamo già detto che la Var al Mondiale è stato un successo. Ovviamente non è perfetta ma offre un 95% di perfezione, oltre ad il calcio e arbitri". Il presidente della Fifa ha voluto promuovere la “moviola in campo”. Alla domanda se l'Uefa ci è arrivata troppo tardi (la Var nelle coppe sarà introdotta nel 2019) Infantino ha risposto che "a volte serve tempo, ma l'importante è arrivarci".