Operazione antimafia a Foggia, c'erano pressioni anche sulla squadra di calcio

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Numerosi arresti nell'ambito di un'operazione contro la malavita locale nella città pugliese. Dalle indagini è emerso che i clan avrebbero spinto la società rossonera all'acquisto di un calciatore

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Colpo alla mafia foggiana da parte di Polizia e Carabinieri: in un'operazione che vede impegnati oltre duecento uomini, ha portato all'arresto di diversi esponenti di rilievo appartenenti a famiglie della criminalità organizzata della provincia. L'agenzia l'Ansa riferisce che le accuse ipotizzate dalla Dda di Bari che ha coordinato l'inchiesta, sono, a vario titolo, di associazione di stampo mafioso, tentato omicidio, estorsioni e armi. Le misure sono scattate nei confronti di esponenti delle batterie Moretti-Pellegrino-Lanza e Sinesi-Francavilla. L'inchiesta che ha portato agli arresti, sostengono inquirenti ed investigatori, è la più importante operazioni me antimafia degli ultimi anni a Foggia.

Presunte pressioni sul Foggia Calcio

Dagli atti delle indagini che hanno portato agli arresti di numerosi presunti affiliati alla mafia foggiana emergono anche presunte pressioni che sarebbero state esercitate negli anni scorsi su dirigenti, ex dirigenti ed un ex allenatore del Foggia Calcio per l'ingaggio di un calciatore foggiano. E tra gli indagati, è emerso anche, ci sarebbe il nome di Rodolfo Bruno, il pluripregiudicato foggiano ucciso lo scorso 15 novembre all'interno di un bar alla periferia di Foggia.