L’ex Pallone d’Oro, tornato in Brasile in occasione del Natale, non può lasciare il paese a causa del ritiro del passaporto. Niente Conferenza Internazionale dello Sport a Dubai dunque: "Si è preso beffe della giustizia" ha tuonato il giudice, riferendosi ai tanti viaggi compiuti da Dinho in giro per il mondo per eventi pubblicitari
Le cose banali non gli sono mai piaciute, tanto in campo quanto fuori. Sono giornate piuttosto movimentate per Ronaldinho Gaucho, che avrebbe dovuto prendere parte alla tredicesima Conferenza Internazionale dello Sport a Dubai. Il suo nome era stato annunciato su tutti i poster dell’evento, che giovedì ha visto la partecipazione di Ronaldo, proprietario del Valladolid e suo compagno di Nazionale in passato. Tuttavia Dinho non potrà partire per gli Emirati Arabi. Questo perché non può lasciare il Brasile, dal momento che il suo passaporto è stato sequestrato lo scorso novembre dal Tribunale di Giustizia del Rio Grande do Sul a causa di un mancato pagamento relativo ad una multa di due milioni di euro per danni ambientali. Il tutto risale al 2015, quando il fuoriclasse brasiliano e suo fratello Assis sono stati accusati per la costruzione di un manufatto abusivo a Porto Alegre in una zona che era sotto tutela ambientale per motivi ecologici. Quando è stata emessa la sentenza sul sequestro del passaporto, ovvero lo scorso novembre, Ronaldinho non era in patria e ha continuato a girare il mondo per vari eventi pubblicitari senza tener conto dell’annullamento del proprio documento. Che è diventato effettivo solo a metà dicembre, quando l’ex Pallone d’oro ha fatto ritorno a casa per passare il Natale con le famiglie e con le due fidanzate.
“Inaccettabile, si fa beffe della giustizia”
Insomma, un comportamento il suo non molto prudente nonostante la situazione non sia fra le più semplici, anzi. A non digerirlo sono state le autorità brasiliane, che adesso gli hanno vietato di lasciare il paese e di prendere dunque parte alla Conferenza Internazionale dello Sport. Insomma, niente deroghe. Il ritiro del passaporto resta eccome: “Ci troviamo davanti ad una condizione in cui l’imputato si fa chiaramente beffe della giustizia davanti alla società brasiliana e a quella mondiale” Ha tuonato il giudice Brasilino Pereira dos Santos. Insomma, se Dinho vuole girare il mondo allora deve pagare la multa. Cosa non facile per chi, secondo gli ultimi controlli, può vantare sul conto in banca appena 24,63 reali, ovvero solo 6 euro.