Intervistato dall'amico William Gallas ai microfoni di RMC Sport, l'ex mediano francese ha rivelato un aneddoto su Ronaldinho all'epoca fuoriclasse del Barcellona. Insofferente alle sue giocate irriverenti, Makelele lo ammonì: "Basta coi tuoi trucchi da PlayStation, altrimenti ti manderò all'ospedale". E il brasiliano preferì non rischiare: "Mi diede il pallone e mi chiese perdono"
Ronaldinho lo inserì nel suo dream team elencato al Daily Mail nel 2015, peccato che in precedenza se la fosse vista davvero brutta. Intervistato dall’amico William Gallas, suo ex compagno nella Nazionale francese, Claude Makelele ha rispolverato i suoi trascorsi da calciatore raccontando un aneddoto ai microfoni di RMC Sport. Eccezionale mediano per dinamismo ed equilibrio, qualità che l’hanno portato a vestire le maglie di Real Madrid, Chelsea e PSG, l’allora centrocampista dei Bleus (71 presenze in Nazionale) è tornato sui duelli individuali con uno dei calciatori più iconici del calcio moderno. Interpellato da Gallas proprio sui giocatori estremamente tecnici affrontati in carriera, Makelele è inevitabilmente tornato su Dinho affrontato ben 8 volte tra nazionali e Champions League senza badare per il sottile.
Talmente insofferente alle giocate spettacolari (e irriverenti) del brasiliano, il mediano francese arrivò a minacciarlo: "Piccolo, preferisco che tu mi dribbli senza i tuoi trucchi da PlayStation, altrimenti ti manderò in ospedale". E come la prese Ronaldinho? "Mi diede il pallone e mi chiese perdono", la rivelazione di Makelele che ha messo a confronto l’ex Barça con il connazionale Zidane: "Zizou era un artista, ogni mossa che faceva era quella di andare un po’ più avanti in attacco o in fase avanzata a beneficio dei compagni. Ecco perché non si può dire nulla. Ronaldinho faceva lo stesso, peccato che ad un certo punto iniziò ad abusarne". Makelele si è ritirato nel 2011 dopo 15 trofei conquistati trasferendosi subito in panchina: già assistente di Ancelotti nel PSG, il ruvido Claude è stato vice di Clement allo Swansea nonché direttore tecnico nel Monaco. E nelle vesti di allenatore ha guidato il Bastia e i belgi dell’Eupen, ruolo che ricopre attualmente.