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Pesce d'aprile? Stavolta no. Quelle notizie dal mondo del calcio che sembrano scherzi

Calcio

Sembrano "pesci d'aprile" ma non lo sono. Notizie dal mondo del pallone al limite del credibile che però sono vere, geniali trovate che desterebbero più di un sospetto. Abbiamo raccolto le migliori

FIGURINE FRONTE-RETRO, IL PESCE D'APRILE DELLA PANINI

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Notizie folli, al limite del credibile. E se fossero "cadute" il primo aprile state certi che avremmo dubitato fortemente della loro veridicità. Invece si tratta di fatti tutti realmente accaduti negli ultimi giorni: nel caso ve li foste persi, li abbiamo raccolti nella collezione di migliori non-pesci d'aprile della stagione.

Il Var di carta

È successo realmente in Cina, notizia di fine marzo che con qualche giorno di ritardo avrebbe insinuato il dubbio in molti. Si gioca una partita di seconda divisione tra Shanghai Shenxin e Heilongjiang, ospiti avanti di un gol e protagonisti di una seconda marcatura, che finisce però sotto la lente d’ingrandimento del Var per una presunta posizione di fuorigioco. Lì, nella saletta della tecnologia, tra schermi e moviole, manca però un fondamentale strumento: il righello. Sui monitor, infatti, non appaiono le linee del fuorigioco necessarie a prendere una decisione, e allora uno degli addetti al Var è costretto a ingegnarsi: foglio di carta ripiegato e appoggiato allo schermo, e gol annullato per fuorigioco. Alla fine i padroni di casa la ribalteranno anche, e il povero Heilongjiang non potrà nemmeno dire di essere stato il favorito “sulla carta”.

Gli inflessibili parcheggiatori del Levante

Multe ai giocatori, ma non per la violazione di qualche regola interna o per le solite baruffe da spogliatoio. Il Levante multa i suoi ragazzi per come parcheggiano all’interno del centro sportivo, quando arrivano per gli allenamenti. Così, dopo l’ennesimo parcheggio selvaggio di massa, lo staff del club si è divertito facendo trovare ai suoi ragazzi delle multe sui parabrezza delle auto. Notizia che sfiora il pesce d’aprile, visto che – purtroppo – le multe erano solo fittizie e servivano a disincentivare certe cattive abitudini, come quella di guidare con il cellulare all’orecchio o di parcheggiare sulle aiuole.

L’inno allo stadio risuona dal cellulare

Il calcio del futuro, così da anni viene definito quello africano al quale però mancano ancora… gli strumenti. Lasciate stare le strutture non all’altezza, qui si parla proprio delle basi. Prima di Libia-Sudafrica, scontro decisivo per la qualificazione alla Coppa d’Africa, gli organizzatori si rendono conto infatti di non sapere come riprodurre l’inno nazionale della squadra ospite. La soluzione fai-da-te è in apparenza geniale, cercare l’inno su internet con un cellulare e avvicinarlo alle casse per farlo risuonare nello stadio, peccato che il proprietario del telefono si sia dimenticato di mettere la modalità silenziosa. Risultato: inno più volte interrotto, prima da una chiamata ricevuta che ha fatto partire la suoneria e poi da diverse notifiche che segnalavano l’arrivo di alcuni messaggi. Ai giocatori del Sudafrica sarà sembrato uno scherzo, ma poi sul campo hanno decisamente fatto sul serio: 2-1 alla Libia ed eliminazione dei padroni di casa.

Cercasi giocatori, ma solo mancini

Classico annuncio che, se arrivasse il 1° aprile, strapperebbe un sorriso. Il Port Vale, club della League Two inglese (la quarta divisione, dove occupa il quart’ultimo posto in classifica), cerca il nuovo Messi, e lo fa con un appello particolare: cercasi giocatori tra i 7 e i 14 anni, da testare per eventuale ingresso nella Academy. Selezioni aperte, però, solo ai mancini. Si chiama infatti “Left-Footer Talent Identification Day” quello fissato per mercoledì 17 aprile, giorno in cui il Port Vale si aspetta di trovare un futuro campione, basandosi su dati scientifici: solo il 20% della popolazione mondiale è mancina, ecco perché, citando le parole del comunicato, “c'è qualcosa di speciale nei giocatori mancini e la Port Vale Academy sta cercando di reclutare i calciatori più talentuosi che potenzialmente potrebbero essere il prossimo Anthony Gardner, Steve Guppy o Lionel Messi”. Il vero scherzo, forse, sta nell’aver accostato Messi alle due leggende del club, meno note ai più. O volete farci credere che sapevate che Guppy fosse mancino?

Il mister si dimette su Whatsapp

Non alleno più, me ne vado. O meglio: “Paul Scholes ha abbandonato”. Per una volta infatti la leggenda del Manchester United non ci ha messo la faccia, e per comunicare le sue intenzioni ai vertici dell’Oldham si è affidato a un messaggino, inviato al presidente Abdallah Lemsagam. Nessun altro, nel club, era stato avvisato. Dimissioni rassegnate il 14 marzo (data che ci mette al riparo dalla possibilità di uno scherzo), dopo soli 31 giorni alla guida del club (che milita nella quarta serie inglese), ma soprattutto dopo aver ottenuto appena una vittoria in 7 giornate. Motivo, ingerenze da parte della dirigenza nelle sue scelte, smentite dal club che ha ufficializzato l'addio con un comunicato: “L'Oldham Athletic è dispiaciuto per la decisione di Paul di rassegnare le dimissioni e sorpreso dalle motivazioni addotte”. Nessun cenno alla modalità, evidentemente sembrata normale…