Asprilla: "Julio Fierro mi chiese autorizzazione a uccidere Chilavert"

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La rivelazione dell'ex attaccante durante uno speciale sul colombiano di Telepacifico: "Tutto 'per risolvere' la mia rissa con il portiere durante Paraguay-Colombia. Ma ciò che succede in campo deve finire in campo: per fortuna lo capirono"

Una rivelazione shock, a distanza di 22 anni. Faustino Asprilla, ex attaccante di Parma e Newcastle, ha avuto nelle mani la vita di José Luis Chilavert: "Era appena finita Paraguay-Colombia", il racconto di Tino durante un'intervista a Telepacifico. "Ricevetti una telefonata: era Julio Fierro". Un noto narcotrafficante colombiano, con un passato al fianco di Pablo Escobar. "Mi ha chiesto di venire al suo hotel: l'ho trovato con altre dieci persone, tutte ubriache e accompagnate da donne paraguaiane. E a quel punto Fierro mi chiese di autorizzare due dei suoi a rimanere ad Asuncion, 'per uccidere quel ciccione di Chilavert'". Asprilla non perse però il sangue freddo: "Ma sei pazzo? Quel che succede in campo finisce in campo". Tino era tra i più rispettati dei Cafeteros e dunque esecuzione annullata.

Il 'movente': la rissa durante Paraguay-Colombia

"In campo", poche ore prime, Asprilla e Chilavert salirono alla ribalta ben al di là del risultato. 2-1 per il Paraguay, in una partita chiave per le qualificazioni ai Mondiali del '98: come spesso succede in Sud America, il clima è incandescente e nel finale sale il nervosismo. Il portiere goleador sputa addosso all'attaccante, che reagisce con una manata in bocca. Doppio rosso, e controrisposta di Chilavert negli spogliatoi rifilando un pugno ad Asprilla. Episodio brutto, ma niente a che vedere con la follia criminale poi sventata da Tino.