Antonio Nocerino si ritira, la carriera: dal Milan con Ibrahimovic al Palermo
A 34 anni, con oltre 500 presenze alle spalle e 14 maglie diverse indossate in carriera, si ritira l’ex centrocampista. Con la Nazionale ha preso parte a Euro 2012, in Italia ha giocato con Juventus e Milan: memorabile la sua stagione da 10 gol “al fianco” di Ibrahimovic
Il classico centrocampista che ogni allenatore sogna di avere in rosa, quello che ogni attaccante vorrebbe con sé in “battaglia”, per coprirgli le spalle. Antonio Nocerino lascia il calcio con un post su Instagram: farà l’allenatore. “È arrivato il momento di dire addio al mio grande e unico amico, il calcio”, scrive. “Ho deciso di affrontare una nuova sfida, quella dell’allenatore. Una sfida bella, nuova, difficile, ma che troverà in me lo stesso spirito, la stessa passione, lo stesso amore e la stessa professionalità che ho avuto da calciatore”
Tenacia, determinazione e spirito di sacrificio sono state infatti doti che tutti gli hanno sempre riconosciuto da giocatore. Centrocampista in grado di abbinare quantità e qualità, non disdegnava inserirsi in zona-gol o sfruttare il tiro da fuori. La stagione 2011-2012, al Milan, resta quella migliore dal punto di vista realizzativo, quando arrivò in doppia cifra con Ibrahimovic che ancora oggi rivendica parte del merito. Ma andò proprio così?
La carriera di Nocerino, nato a Napoli il 9 aprile del 1985, parte però dalle giovanili della Juventus, a 13 anni; l’esordio tra i professionisti con l’Avellino, in Serie B, nel 2003-2004, dove colleziona 34 presenze. Poi Genoa, Catanzaro, Crotone, cambiando maglia ad ogni sessione di mercato (sia estiva che invernale, quindi ogni 6 mesi) ma restando sempre in B
Nel gennaio 2006 il quarto trasferimento nel giro di due anni: il mercato lo porta al Messina, con cui fa l’esordio in Serie A. Stagione chiusa con 11 presenze, ma ancora nessun gol tra i professionisti. O meglio: un gol lo segnerebbe pure, il 7 maggio 2006 contro l’Empoli, ma quella rete gli verrà negata dalla successiva sconfitta decretata a tavolino (3-0 a causa del comportamento dei tifosi del Messina, che con il lancio continuo di oggetti in campo avevano costretto l’arbitro a interrompere prima il match)
Le prime reti arrivano qualche mese dopo, con il Piacenza di Iachini: stagione 2006-2007, Nocerino riparte dalla B (dove incrocia anche la “sua” Juventus) e a fine campionato sono ben 6 i suoi gol, con cui la squadra chiude al quarto posto (dopo essere stata anche in testa), non sufficiente a salire in A
Nel frattempo, Nocerino indossa anche la maglia Azzurra, e dopo aver partecipato al Mondiale Under20 nel 2005, gioca da titolare l’Europeo Under 21 del 2007. L’allenatore è Pierluigi Casiraghi, e tra i suoi compagni di squadra ci sono Chiellini, Criscito, Montolivo, Aquilani, Pazzini, Pepito Rossi, Pellè…
L’Italia chiude il girone al terzo posto e non passa il turno, perdendo con la Serbia, pareggiando con l’Inghilterra e vincendo con la Repubblica Ceca
Il 17 ottobre 2007, a 22 anni, arriva anche l’esordio con la Nazionale maggiore, nell’amichevole tra l’Italia e il Sudafrica (2-0). L’allenatore è Donadoni, lui entra al 75° al posto di Montolivo, in tempo per vedere dal campo la doppietta decisiva, nel finale, di Cristiano Lucarelli. Nel 2012, invece, la convocazione di Prandelli per Euro2012, con la sconfitta in finale contro la Spagna
Quelli arrivano nella stagione successiva, quando riparte dal Palermo, finendo in rosanero nell’ambito dell’operazione che ha portato Amauri alla Juventus. È un bel Palermo (con Miccoli, Cavani, Mark Bresciano) che chiude il campionato all’ottavo posto, e il seguente (2009-2010), iniziato con Walter Zenga in panchina e finito con Delio Rossi, va anche meglio: rosanero quinti e in Europa League, per Nocerino, titolare indiscusso, arrivano anche i primi 2 gol in A. La prima gioia contro la Roma, al Barbera, nel 3-3 finale
Arriva anche l’esordio nelle Coppe internazionali (spareggi di Europa League con il Maribor, vittoria per 3-0), e alla sua terza stagione in rosanero Nocerino raggiunge il traguardo delle 100 presenze con la maglia del Palermo tra Serie A (89), Coppa Italia (5) ed Europa League (6). In campionato, invece, mette a segno 4 gol, dimostrando di aver preso confidenza con la porta
Il 31 agosto 2011, ultimo giorno di mercato, arriva la chiamata del Milan di Allegri, per 500mila euro (era in scadenza alla fine del 2012). Esordio contro la Lazio (2-2), rilevando l’ex compagno nell’Under 21 Aquilani, poi anche quello in Champions, quattro giorni dopo, al Camp Nou contro il Barcellona (2-2)
È il Milan di Nesta e Thiago Silva, Robinho e Cassano, Seedorf e Inzaghi, ma soprattutto di Zlatan Ibrahimovic. Il modulo disegnato da Allegri favorisce molto gli inserimenti di Nocerino, che approfittando delle sponde, delle invenzioni o anche semplicemente degli spazi creati da Ibra, vede la porta come non mai: a fine stagione sono 10 gol in campionato (non sufficienti a vincere lo scudetto, che va alla Juve di Conte) e uno in Champions, con i tifosi rossoneri che ne fanno un loro idolo
Di recente, dopo il suo ritorno al Milan, Ibra è stato nuovamente “interrogato” durante la conferenza stampa di presentazione sul ruolo che ebbe in quella stagione, favorendo anche i gol dei compagni: “Nocerino? Facevo tutto io, lui non mi ha mai fatto nemmeno un assist!”, la battuta dello svedese. Alla quale la moglie di Antonio ha prontamente ribattuto su Instagram, mettendo le cose in chiaro: “Gli hai fatto solo 3 assist, bello!”
L’anno dopo, con l’addio di Gattuso, eredita la maglia numero 8 del Milan. Lasciano, chiedendo la carriera, anche Nesta, Seedorf, Inzaghi, oltre alle cessioni di Ibrahimovic e Thiago Silva. Campionato chiuso al terzo posto, e per Nocerino altri 2 gol. Con il Milan inizia anche la stagione 2013-2014, prima di tentare l’avventura in Premier, passando al West Ham a gennaio
Dopo sei mesi è nuovamente in Italia, dove veste le maglie di Torino, Parma e nuovamente Milan
Nel 2016, rimasto svincolato, ancora un’avventura lontano dall’Italia, in MLS, nell’Orlando City di Kakà, suo ex compagno in rossonero
L’ultima squadra della sua carriera è però il Benevento, con cui gioca in B fino a dicembre del 2018. Un anno dopo la decisione di ritirarsi: ora lo attende una nuova avventura da allenatore