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Ministro Paraguay: "Ronaldinho è in stato d'arresto, passaporto falso"

Calcio

L'ex fuoriclasse di Barcellona e Milan si trova in stato di detenzione: come spiegato dal Ministro degli Interni del Paraguay ha cercato di entrare nel Paese con un passaporto falso, insieme al fratello Assis. L'avvocato di Ronaldinho: "E' in stato di choc"

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Ronaldinho nei guai: "Ha un passaporto falso. Questo è un crimine ed è per questo che è stato ordinato il suo arresto. Rispetto la sua popolarità sportiva, ma la legge deve essere rispettata, indipendentemente da chi sei", spiega il Ministro degli Interni del Paraguay Euclides Acevedo, nel precisare che l'ex fuoriclasse, Pallone d'Oro 2005, è in stato di detenzione.

L'avvocato di Ronaldinho: "E' in stato di choc"

L'ex milanista era arrivato ad Asuncion insieme al fratello Assis, per presentare il suo libro "Genius of Life" e partecipare ad iniziative benefiche. Invece ora si trova in una situazione ben diversa e dovrebbe essere processato per direttissima nelle prossime ore. "E' in stato di choc, ma pronto a collaborare", ha detto l'avvocato Adolfo Marin, al quale è stata affidata la difesa del brasiliano. Intanto il pm che si sta occupando del caso, Federico Delfino, ha precisato che "Ronaldinho non verrà rilasciato finchè il caso non verrà risolto".

Passaporto falso e carta d'identità paraguayana 

Ronaldinho e il fratello sono entrati in Paraguay con dei passaporti di quel Paese, e non brasiliani, che sono risultati falsi perchè i numeri dei documenti erano stati 'clonati' da quelli di due donne di Assuncion, Maria Isabel Gayoso e Esperanza Apolonia Caballeri. Successivamente si è saputo che queste donne sono state arrestate in quanto avrebbero 'venduto' i loro dati. L'ex del Barcellona e Assis sono stati trovati in possesso anche di carte d'identità paraguayane. Va anche precisato che i due non sono stati fermati alla frontiera ma qualche ora dopo mentre si trovavano in albergo, dopo che qualcuno aveva allertato le autorità competenti sui documenti con cui avevano superato i varchi doganali. "I loro passaporti, emessi a gennaio di quest'anno, hanno attirato l'attenzione, e poi per ottenerli in Paraguay bisogna viverci almeno parte del tempo", ha commentato il pm Delfino.