Coronavirus, Kakà: "Il Papa che prega da solo è un'immagine che mi ha colpito"

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Il brasiliano, in collegamento dal Brasile,  è stato intervistato da Alessandro Alciato per Sky Sport

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Una cosa molto semplice: come stai? Dove sei? Come consideri la situazione che stiamo vivendo in Italia?

"Sono in Brasile, è un momento difficile per tutti. Siamo un po’ in ritardo rispetto all’Italia, qui il virus è arrivato dopo. È anche un po’ meglio per noi, perché così possiamo imparare dalle cose positive e negative che sono state fatte negli altri paesi. Siamo tutti a casa, cercando di rispettare tutti questo divieto, anche se qui molta gente deve uscire per lavorare perché l’economia è diversa dall'Europa o dagli Stati Uniti".

 

Hai un pensiero per Milano e gli amici che vivono lì?
"Milano è la mia seconda casa, è molto difficile vedere foto della città vuota. È triste, le notizie recenti sono tutte molto pesanti, è dura. Però cerco di rimanere sempre in contatto con gli amici che sono lì, augurandoci che tutto ciò finisca il prima possibile e che possiamo rivedere Milano come la conosciamo. Sarà sempre diversa dopo quest’epidemia, ma rivedere le persone felici al bar discutere del Milan e dell’Inter mentre prendono il caffè sarebbe un sogno. È ciò che auguro a tutti i milanesi in questo momento".

 

Se dovessi sceglierne uno solo, qual è il momento più bello vissuto a Milano?
"Difficile sceglierne solo uno, ne ho vissuti tanti. Sette anni della mia vita bellissimi. San Siro, le vittorie, andare in giro, gli amici, la balconata col Pallone d’Oro al duomo, vincere la Champions: sono tantissimi bei ricordi. O anche quando arrivò l’offerta del Manchester City e tutti i tifosi milanisti erano sotto casa mia cantando “Non si vende Kakà”, queste sono le cose che mi rimangono più di Milano".

 

Sei sempre stato attento ad alcuni temi. Hai visto l’immagine di Papa Francesco che prega in una piazza San Pietro vuota? Che impressione ti ha fatto?
"Ho visto la foto del Papa che prega da solo. Una piazza che in genere è piena di gente. È un grande momento di riflessione, è il momento in cui ognuno deve aprire il cuore anche da solo, con la consapevolezza che c’è sempre un Dio che ci guarda e che è buono in ogni momento. È strano dirlo quando ci sono tanti morti, ma lui è sempre lì, dove noi l’abbiamo lasciato. Bisogna chiedergli aiuto, in un momento così difficile".

 

In chi o cosa bisogna credere in questo momento?
"Bisogna credere che abbiamo la forza tutti insieme per superare anche questa difficoltà. Questa vicenda sta lasciando un segno profondo: i morti, tante persone senza lavoro dopo un paio di mesi. Ma dobbiamo avere la fede e la forza di andare avanti tutti insieme. Bisogna credere che Dio ci darà una soluzione, un aiuto, ma dobbiamo fare anche noi la nostra parte, chiedergli scusa per tutto ciò che si poteva far meglio e sperare in qualcosa di buono che possa arrivare domani. Grazie a tutti gli italiani per l’affetto, il mio cuore è sempre con voi. Spero di poter tornare presto per vedere tutti gli amici. Forza Italia!"