Uefa, Ceferin: "Pronti alle partite a porte chiuse, abbiamo bisogno di tornare a giocare"

Coronavirus

Il presidente dell'Uefa ha aperto alla possibilità di riprendere a giocare senza tifosi: "E' presto per dire che non possiamo terminare la stagione. Se avremo il permesso torneremo a giocare, anche se le partite potrebbero essere solo in tv"

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Il dibattito sull'eventuale ripresa della stagione calcistica continua tra le varie federazioni. L'emergenza Coronavirus non si può considerare terminata e le valutazioni sull'effettiva possibilità di ripartire sono sempre in corso. A tal proposito è intervenuto Aleksander Ceferin, intervistato dal Corriere della Sera. Il numero uno dell'Uefa ha fatto il punto sulla situazione, indicando la disputa delle partite a porte chiuse come l'ipotesi più plausibile in caso di ripartenza: "La priorità è la salute di tifosi, giocatori e dirigenti. Credo ci siano opzioni che ci possano permettere di ricominciare campionati e coppe e di portarli a termine. Potremmo dover riprendere senza spettatori, ma la cosa più importante credo sia giocare le partite. In tempi così duri si porterebbe felicità alla gente e un certo senso di normalità anche se le partite si potranno vedere soltanto in tv. Meglio giocare a porte chiuse che non farlo affatto. Le misure saranno per un periodo limitato, nel tempo si tornerà alla normalità. Vedremo ancora stadi pieni, ne sono certo".

"Presto per dire che non termineremo la stagione"

Il presidente Ceferin si è poi soffermato sulle varie competizioni ancora da terminare e sulla posizione delle federazioni nazionali, che si stanno preparando alla ripresa: "Tutte le attività si stanno organizzando per ricominciare, tutti hanno bisogno di ritrovare le loro vite. Se le misure di sicurezza verranno rispettate e se le autorità daranno luce verde, gli allenamenti potrebbero riprendere come il resto. Per le gare servirà un ulteriore consenso, ma è presto per dire che non possiamo completare la stagione. L'impatto sarebbe terribile per club e leghe. Possiamo terminare, ma dobbiamo rispettare le decisioni delle autorità e aspettare il permesso per tornare a giocare. Priorità ai campionati? Dipende da quando si riprenderà, se riusciremo a farlo abbastanza presto, allora campionati e coppe europee potrebbero disputarsi in parallelo. Finire i tornei a settembre-ottobre mi sembra complicato, avrebbe un impatto troppo pesante sulla prossima stagione".