Corea del sud, bambole sugli spalti: il Seul ora rischia anche l'espulsione dallo stadio

Calcio

Non bastano le scuse arrivate dal club dopo lo spiacevole episodio delle bambole gonfiabili presenti sugli spalti: il Seul adesso rischia multa, penalizzazione in classifica e anche l'espulsione dallo stadio dove gioca dal 2004

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Una trovata che adesso potrebbe avere ripercussioni ancora più pesanti rispetto al già grave danno di immagine subito dal club. Durante la sfida tra FC Seul e Gwangju, valida per la 2^ giornata del campionato sudcoreano, il primo ad essere ripartito dopo la pandemia, sulle tribune senza tifosi del World Cup Stadium sono stati posizionati dei manichini che, osservandoli con attenzione, si sono poi rivelati dei sex doll, ovvero delle bambole gonfiabili per il sesso. Le pronte scuse del Seul – che si è giustificato sostenendo che si trattasse di manichini dalle sembianze umane, forniti però da un’azienda che produce giocattoli sessuali – potrebbero non bastare: come riporta il The Guardian, la “particolare” pubblicità viola le regole della K-League che ha sottoposto la questione a una commissione disciplinare che adesso valuterà le eventuali sanzioni per il Seul. E i rischi sono davvero notevoli.

Il Seul ora rischia

Se ritenuto colpevole, il club potrebbe essere multato per circa $ 4.000 o ricevere una penalizzazione in classifica: il Seul infatti potrebbe essere punito per aver danneggiato il prestigio della Lega nel momento di massima visibilità a livello internazionale della stessa. Ma c’è di più. La società che gestisce lo stadio sta indagando su una potenziale violazione da parte del club, in quanto come da accordo presente nel contratto di locazione, il club deve chiedere e ottenere in anticipo l'autorizzazione per la pubblicità. In caso contrario, il Seul potrebbe addirittura essere espulso dal World Cup Stadium, dove gioca dal 2004.