Superlega, Ceferin: “C’è tempo per cambiare idea. La Juve 15 anni fa era in B”

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Nel corso del suo intervento in apertura al Congresso Uefa di Montreux, il presidente Uefa è tornato a parlare della Superlega: “Vorrei dire ai presidenti dialcuni club, signori avete fatto un grande errore ma non importa, siete ancora in tempo per cambiare idea”. E ha poi aggiunto: “Il calcio è fatto di diversità, servono realtà come l’Atalanta. Le big di oggi non si sa se lo saranno domani. Ricordate il Manchester United prima di Ferguson? E la Juve 15 anni fa? Era in B”

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"Con la Superlega stanno provando a privatizzare il calcio. Ma siamo pronti, li aspettavamo anche se non sapevamo quando sarebbero arrivati. I governi, i tifosi, i media sono con noi. Gli permetteremo di prendere il calcio? No, credetemi, è una partita che non possiamo perdere". Con queste parole Aleksander Ceferin, presidente dell’Uefa, è intervenuto nel discorso d’apertura del Congresso Uefa a Montreux, in Svizzera. “Il calcio non appartiene a nessuno – ha proseguito -. O meglio, appartiene a tutti, perché il calcio fa parte del nostro patrimonio. Per qualcuno i tifosi sono diventati consumatori, clienti, le competizioni sono diventate prodotti. Non si guardano più le formazioni ma i followers. L'eliminazione dalla Champions per qualcuno è anche un rischio aziendale, l'egoismo deve essere rimpiazzato dalla solidarietà. I soldi sono diventati più importanti della gloria, della realtà, della passione. Ci vuole rispetto per la storia, per le tradizioni e per tutti i club perché il calcio è dinamico e imprevedibile, questo lo rende così bello".

"Dov'era la Juve 15 anni fa? Presidenti dei club, ripensateci"

"I grandi club non erano grandi un tempo e non c'è garanzia che lo siano in futuro - ha continuato il n° 1 dell'Uefa -. Dove era il Manchester United prima che arrivasse Sir Alex Ferguson? E dove era la Juventus quindici anni fa? Per quanto ne so era in Serie B. Noi abbiamo bisogno dell'Atalanta, del Celtic, dei Rangers, della Dinamo Zagabria e del Galatasaray. Abbiamo bisogno di questi club, perché le persone hanno bisogno di sapere che ognuno può sognare. Dobbiamo tenere il sogno vivo. Con questo sistema non avremmo avuto Nottingham Forrest, Amburgo, Porto, Stella Rossa. Alcuni non capiscono, se non guardando al conto in banca. A questo punto, vorrei rivolgermi ai presidenti di alcuni club, inglesi principalmente: signori, avete fatto un grande errore. Qualcuno potrebbe dire che sia avarizia, ignoranza o altro, ma non importa, siete ancora in tempo per cambiare idea. Tutti commettono errori”.

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"Necessitiamo di un adattamento alla nuova realtà: non aboliremo il Fpf"

Ceferin ha comunque ribadito che la Uefa non cambierà il proprio modello di riforma della Champions League. "Vi sarà un’implicazione più importante dei club, anche a livello finanziario, anche se l'Uefa ne manterrà il controllo – ha spiegato lo sloveno -. Ho letto da diverse parti che aboliremo il Financial Fair Play. Voglio essere chiaro: non succederà. Tuttavia necessitiamo di un adattamento alla nuova realtà. La crisi che è iniziata un anno fa ci renderà soltanto più forti. Non solo, ma il calcio emergerà più forte di prima e questo perché le autorità hanno finalmente capito quanto importante sia il calcio per la società europea”.

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