Superlega, il segretario generale: "Pronti a partire tra 5 mesi, minacce Uefa non legali"

A 'LE PARISIEN'

Il segretario generale della Superlega Anas Laghrari intervistato da Le Parisien: "Le loro minacce di esclusioni non sono legali. Siamo pronti a partire anche tra cinque mesi". E aggiunge: "Non sarà una lega chiusa. Vogliamo creare il miglior calcio che faccia sognare"

SUPERLEGA, TUTTE LE NOTIZIE LIVE

"La Super League può partire anche tra cinque mesi. Le minacce di esclusioni dell'Uefa non sono comunque legali, siamo pronti a sederci e parlare". Così Anas Laghrari, il segretario generale della nuova Superlega, in un'intervista rilasciata a Le Parisien. "Non sarà una lega chiusa, un quarto delle squadre sarà rinnovata ogni anno - ha spiegato lui -. Vogliamo creare il miglior calcio, abbiamo il desiderio di organizzare una competizione che tutti vogliono vedere, che faccia sognare la gente, per rinnovare un calcio che è entrato nella follia dei trasferimenti e dei soldi".

"Nuova formula Champions? Difficilmente comprensibile"

La missione sono i tanti big match: "Le giovani generazioni sono meno interessate al calcio - ha proseguito Laghrari a Le Parisien - si concentrano sulla console o su altro e si collegano solo per le grandi partite. Ma questi big match ci sono raramente". Come esempio viene citata la prossima semifinale di Champions League tra Real Madrid e Chelsea (in attesa della riunione straordinaria dell'esecutivo Uefa di venerdì): "Il primo incontro in assoluto tra questi due giganti del calcio europeo". E aggiunge: "C'è anche frustrazione tra i giocatori che vogliono giocare queste grandi sfide, Neymar sognava di giocare contro Messi negli ottavi di Champions ma era infortunato e forse non giocherà mai contro Messi". Sulla domanda relativa all'impatto del Covid nella decisione il segretario generale ha detto: "Ha accelerato i problemi e l'urgenza di trovare una soluzione". Bocciata invece la formula della nuova Champions: "Difficilmente comprensibile".

infantino_uefa

superlega

Infantino: "Le società pagheranno le conseguenze"

"Pronti a parlare con la Uefa"

"Vogliamo creare un business stabile grazie a questa base di 12 grandi squadre - ha proseguito il segretario generale della Superlega -. Il calcio non è un'attività redditizia. C'è una vera frustrazione con questo sistema instabile, che si basa sui risultati di un club in Champions League. Un manager fa un piano triennale, ma può avere una differenza di diverse centinaia di milioni di euro a seconda dei suoi risultati". E ancora: "Abbiamo un comitato di solidarietà che sovrintenderà alla distribuzione dei fondi e garantirà la trasparenza - afferma Anas Laghrari -. Parliamo di 400 milioni di euro, è enorme. Oggi la Uefa distribuisce 130 milioni di euro tra 54 federazioni, siamo pronti con la Uefa a distribuire più soldi, a patto che questi soldi arrivino sui campi d'Europa".

perez_foto (1)

superlega

Perez: "La Superlega nasce per salvare il calcio"