Superlega, Ceferin attacca Juve, Real Madrid e Barcellona: "Sono come terrapiattisti"

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Il presidente della Uefa è tornato a parlare del progetto ormai naufragato, usando toni duri nei confronti di Juve, Real e Barça: "Terrapiattisti che pensano che la Superlega esista ancora. Verranno tutti ritenuti responsabili e saranno puniti, ma in maniera differente"

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Linea dura contro Juventus, Real Madrid e Barcellona. Toni pacifici nei confronti degli altri club fuoriusciti dalla Superlega. Dopo il fallimento del progetto ideato dalle big europee, il presidente della Uefa Aleksander Ceferin nel corso di un'intervista rilasciata al Daily Mail è tornato a parlare delle possibili sanzioni nei confronti delle società che non hanno abbandonato l'idea iniziale e che credono che si possa riprendere a parlare del torneo. "Le 12 squadre della Superlega possono essere divise in tre gruppi - ha detto Ceferin -: ci sono i sei club inglesi che sono usciti per primi, poi ci sono gli altri tre (Inter, Milan e Atletico Madrid, ndr) e infine quelli che pensano che la Terra sia piatta e che la Superlega esista ancora. Saranno tutti ritenuti responsabili, vedremo in che modo. Ma c'è una grande differenza tra questi".

Il ringraziamento al calcio inglese e ai tifosi

"La decisione del comitato esecutivo? Vedremo, è ancora troppo presto per dire quale sarà. Ma voglio che sia chiaro che ognuno verrà ritenuto responsabile di ciò che è successo, anche se in maniera differente", ha continuato Ceferin, che ha poi voluto ringraziare in particolare i sei club inglesi e ha voluto esaltare i tifosi, che hanno svolto un ruolo fondamentale nel cambio di rotta delle società. Il numero uno della Uefa ha poi sottolineato che ci sono possibilità di modificare il progetto della nuova Champions League, che dal 2024 sarà allargata a 36 squadre dalle attuali 32, ma allo stesso tempo ha anche chiarito che la richiesta dei proprietari dei club di giocare meno partite provocherà una riduzione degli introiti da investire su giocatori e allenatori. Infine si è augurato che la passione e l'organizzazione che hanno permesso di impedire l'avvio della Superlega possano essere utlizzati anche per contrastare il razzismo nel calcio.

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