Infantino: "Con i Mondiali, anche gli Europei potrebbero essere biennali"

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Ospite di Radio Anch'io Sport, il presidente della FIFA ha parlato dell'ipotesi dei mondiali ogni due anni: "Funzionerebbe. Ci sarebbero più partite a livello emotivo e si aiuterebbero sia i paesi che i giocatori. E anche gli Europei potrebbero essere biennali". Poi sull'intitolazione dello Stadio Olimpico a Paolo Rossi: "Va fatto in fretta. Ha trasformato l'impossibile in possibile: i giovani devono sapere cosa ha fatto nella sua storia"

Intervenuto questo lunedì mattina come ospite della trasmissione radiofonica Radio Anch'io Sport a Rai Radio 1, il presidente della FIFA, Gianni Infantino, ha risposto alle domande sulla possibilità di giocare il mondiale ogni due anni, spiegando il pensiero della FIFA e i vantaggi che questa scelta comporterebbe su tutto il sistema calcistico: "Innanzitutto, tengo a precisare che il Mondiale ogni due anni non è una proposta mia. L'88% del congresso, tra cui la maggioranza dei paesi europei, ha votato a favore di fare uno studio sulla fattibilità del mondiale ogni due anni. Abbiamo fatto uno studio molto serio, che fa vedere che dal punto di vista sportivo il mondiale ogni due anni funzionerebbe: ci sarebbero meno partite di nazionali, ma più partite con maggiore impatto a livello emotivo, e anche gli Europei potrebbero avere cadenza biennale. L'Italia partecipa molto spesso al mondiale, e l'impatto che questa competizione ha per un paese è importantissimo da un punto di vista sportivo. Molti paesi del mondo però non hanno questa fortuna, perché solo 32 partecipano. Quando fu deciso, cent'anni fa, che il mondiale si sarebbe dovuto giocare ogni quattro anni, c'erano solo quaranta paesi che giocavano a calcio nel mondo, in Europa e Sudamerica. Oggi ce ne sono più di duecento: bisogna tenere di conto di questa situazione. L'impatto economico, poi, sarebbe positivo per tutti: sia per quelli che hanno di più che per quelli che hanno di meno". 

"Mondiale ogni due anni tutela campionati e giocatori"

La proposta della nuova cadenza biennale per mondiali ed europei suscita però qualche dubbio per quel che riguarda gli eventuali nuovi calendari dei campionati nazionali e il numero di partite (e di viaggi) che i giocatori si troverebbero a effettuare nel corso di una stagione. Queste le parole di Infantino a tal proposito: "Questo progetto è a protezione dei campionati nazionali perché ci sarebbero meno soste, e anche a protezione dei calciatori, perché per loro ci sarebbe una pausa a luglio di almeno tre settimane per poter recuperare dopo il mondiale. Cosa che ora non c'è. Per fare il numero di partite che la Lega calcio italiana organizza in un anno, la FIFA ci mette trent'anni. Non credo che un Mondiale e un Europeo ogni due anni possa cambiare qualcosa. L'importante è trovare la quadra tra far viaggiare meno i giocatori, tutelare la loro salute e far crescere il calcio mondiale". 

epa09596753 The trophy of the FIFA World Cup 2022 on display on the grid before the 2021 Formula One Grand Prix of Qatar at the Losail International Circuit in Lusail, Qatar, 21 November 2021.  EPA/NOUSHAD THEKKAYIL

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"Titolare a Paolo Rossi lo Stadio Olimpico va fatto in fretta"

L'altro tema trattato da Gianni Infantino è stato quello legato alla futura e possibile nomina dello Stadio Olimpico di Roma a Paolo Rossi. Una proposta che però ha fatto storgere il naso a qualche tifoso di entrambe le squadre della Capitale. Queste le parole di Infantino in merito: "Non esiste essere contrari a Paolo Rossi. Tutti gli italiani devono sostenere quest'idea e questo progetto di titolare lo Stadio Olimpico a Paolo Rossi. Nessuno come Pablito ha veramente avuto un impatto positivo su tutta una generazione di italiani in Italia e all'estero. Con la sua semplicità ha dimostrato che l'impossibile può diventare possibile: io nel mondiale dell'82 avevo dodici anni ma me lo ricordo benissimo e posso dire che dopo quel mondiale la gente ha iniziato a guardare tutti gli italiani all'estero, di cui facevo parte, in un modo diverso. Questo spiritio di rivincita, la rivalsa e il successo, pur essendo normali e col sorriso, ha fatto sì che per tutta una generazione ci sia stato un impatto incredibile. Quindi per me, intitolare a Paolo Rossi lo stadio principale d'Italia, lo Stadio Olimpico di Roma, è qualcosa che va fatto in fretta. Mi complimento con il Parlamento, con il Governo e con chiunque debba farlo. Credo sia importantissimo che i giovani ricordino Paolo Rossi e sapere la sua storia e cosa ha fatto per noi". 

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