Il tiro a giro capolavoro di Hakim Ziyech contro il Tottenham, ovviamente, ma anche un gol di petto su cross di rabona e uno di scorpione
Hakim Ziyech contro il Tottenham
Quanti palloni calciati meglio di così avete visto in vita vostra? Il tiro di Ziyech sembra disegnato, guidato dalla mano di qualche artista rinascimentale piuttosto che dal piede mancino di un esterno gracilino. Se di gol così ne avete visti altri, probabilmente, li avete visti segnati sempre da Ziyech, una persona che non ha un piede sinistro umano. Certo, diamo anche dei meriti a Hudson-Odoi, che riceve spalle alla porta dietro centrocampo, si gira con l’uomo addosso e trasforma l’azione, ma quello che fa Ziyech è ai limiti del terreno. Guardate la traiettoria del pallone, come gira, il percorso che fa per arrivare all’incrocio, dove si adagia quasi fosse stato appoggiato. Guardate soprattutto come se lo guarda anche Lloris, che sarebbe pagato per parare non ammirare. Un gol meraviglioso, unico, un gol che ci ricorda quanto è bello veder giocare calciatori come il marocchino.
Il colpo dello scorpione di Josh Sargent contro il Watford
Che dire. Alcune volte anche il calcio ai più alti livelli è istinto, caos, sopravvivenza. Il gol di Sargent non ha nulla di normale, naturale, esce fuori da un’idea di gioco più primitiva, nascosta in qualche angolo remoto del cervello. Non si segna quasi mai con lo “Scorpione” perché non è un tipo di tiro sensato, qualcosa che penseresti coscientemente di provare in una partita di Premier League. Ma qui Sargent non ha tempo di pensare, è scattato all’improvviso verso il primo palo per approfittare della situazione - un compagno che vince un improbabile contrasto dentro l’area avversaria - ma il passaggio che riceve è troppo arretrato. A questo punto fa quello che può: alza il tacco. Se avesse avuto anche solo un decimo di secondo in più per pensarci, avrebbe fatto scorrere il pallone alle sue spalle, dove forse un compagno avrebbe avuto una facile occasione. Ma il pallone arriva e l’istinto di Sargent lavora al suo posto. Il colpo dello scorpione che viene fuori è raffazzonato, sporco, ma vincente. L’attaccante colpisce con la suola, dando al pallone una parabola beffarda, che si alza e poi scende, che sfiora la traversa prima di atterrare oltre la linea; una parabola che prende anche in controtempo il portiere, che davvero non poteva farci nulla contro l’istinto primordiale di Josh Sargent.
Il tacco di Alario contro l’Augsburg
Lucas Alario è quasi da cinque anni al Bayer Leverkusen e sembra ormai una pagina del passato. Poco più di 200 minuti giocati quest’anno in campionato, molte voci che lo vedevano lontano dalla squadra tedesca (tra cui che lo voleva al Venezia: e dove se no?), appena un gol segnato in stagione (in Europa League). Sabato la musica non è cambiata molto: Alario è partito dalla panchina, l’attacco affidato a Schick (una delle grandi sorprese di questa Bundesliga), l’attaccante argentino costretto a guardare la partita da fuori. Entrato al 70esimo, Alario non ci ha messo molto a ricordarci il tempo passato. La palla messa in mezzo da Andrich era di difficile lettura - una specie di lob con la punta che rimbalzava a mezza altezza - e Alario ha dovuto addirittura schivare il tiro di un suo compagno, che, partendo da più lontano era riuscito ad arrivare un attimo prima di lui. Ma forse Alario se lo sentiva e quindi ha controllato il pallone con la coscia e al primo rimbalzo a terra, con una sensualità davvero sudamericana, ha messo la palla in buca con il tacco, facendola passare tra le gambe del povero portiere avversario. Dopo una gioia appena accennata, Alario con gli occhi ha chiesto preoccupato al guardalinee se era fuorigioco o meno. Il risultato non era propriamente in bilico (la partita era già sul 4-1), ma questo era comunque il suo primo gol in campionato quest’anno.
Alessandro Schopf, di petto, contro l’Eintracht
Quante volte avete visto un gol di petto su cross di rabona? Non parlo di una qualche “tedesca” in spiaggia fatta con gli amici - in quel caso il portiere non si sarebbe più dovuto far vedere per almeno un paio di anni - dico in televisione, in uno dei cinque principali campionati europei. Ok, a questo gol manca il pathos dei grandi momenti - i suoi protagonisti sembrano camminare sulle punte, non voler far rumore, come se non fossero degni. Ma alla fine chissene frega se la rabona è di Patrick Wimmer e il gol di Alessandro Schopf, 27enne trequartista austriaco dell’Arminia Bielefeld: è lunedì e abbiamo bisogno di bellezza, in qualunque forma ci arrivi.
Il primo gol di Gallo
Antonino Gallo ha un sorriso luminoso come uno specchio colpito dal sole e i capelli lunghi e chiari da surfista. È di Palermo e ha da pochissimo compiuto 22 anni: ieri, a quasi un anno esatto dal suo esordio in Serie B, ha segnato il suo primo gol tra i professionisti. Potete immaginare la gioia? In questo gol c’è qualcosa di imperfetto, animalesco: Gallo prende palla sulla trequarti, a sinistra, e deve toccarla diverse volte per entrare in area, come se potesse sfuggirgli in qualsiasi istante. Il terzino del Lecce è agitato, sembra avvertire il momento: fa cadere su se stesso un primo avversario con una prima semplice finta a rientrare, poi inganna anche un secondo allo stesso modo, come se potesse vincere all’infinito puntando sempre sul bianco. A quel punto però lo specchio della porta è aperto e non c’è altro da fare che mettere il pallone in rete. L’esultanza è selvaggia, quasi eccessiva quando esce dal campo e non se ne capisce il motivo. Poi Gallo si mette un altro pallone sotto la maglietta, a mimare un pancione. Potete immaginare la gioia?
Hwang Ui-jo contro lo Strasburgo
Hwang Ui-jo gioca in Francia da tre stagioni. Ieri ha avuto la giornata calcistica migliore della sua vita, segnando una tripletta in una partita che il Bordeaux ha vinto 4-3. Tre gol per tre punti che per il momento tolgono la sua squadra dalla zona retrocessione, in una stagione che sembra maledetta. Hwang ha messo in mostra molte delle sue qualità di velocità e finalizzazione, ma certo il gol più bello è questo. La difesa dello Strasburgo non sembra molto impensierita dalla sua posizione. Anche Hwang prima di mettersi in proprio guarda che c’è qualche compagno da servire, poi decide di mettersi in proprio. Il suo sinistro a giro non è impossibile come quello di Ziyech, ma bisogna considerare che Hwang sarebbe destro e che sta calciando col suo piede debole. Il tiro però è forte e precisissimo, quei tiri a giro che entrano sempre, che i portieri non possono parare.