Pellissier torna in campo a 43 anni con la Clivense: "Spero di non fare brutta figura"
TERZA CATEGORIAL'ex capitano del Chievo scenderà in campo in Terza Categoria: "Avevo promesso di giocare almeno una partita e manterrò la parola data. Spero di non fare brutta figura, prima basavo tutto sugli scatti ma ora devo capire che non posso correre come una volta. Giocherò davanti: sono nato e morirò attaccante, spero di fare anche un gol. Il futuro della Clivense? Ho sempre guardato i migliori e in Europa tanti club puntano sul vivaio, che è la base anche del nostro progetto"
Sergio Pellissier è stato attaccante, capitano e leader del Chievo Verona tra il 2002 e il 2019. Quasi un'intera carriera con la stessa maglia, coronata addirittura con una presenza in Nazionale con tanto di gol all'Irlanda del Nord nel 2009. La scorsa estate, però, la società gialloblù è fallita ed è stato proprio Pellissier a ripartire con un nuovo progetto, quello della Clivense. La sua squadra è prima nel girone B del campionato di Terza Categoria veneto, con 9 punti di vantaggio sulla seconda. E Pellissier è pronto a farsi un altro regalo: tornerà in campo il prossimo 13 aprile, il giorno dopo il suo 43° compleanno. "Avevo promesso di fare una presenza in questa squadra e mi piace mantenere la parola", ha annunciato l'attaccante in diretta a Sky Sport.
"Spero di non fare brutta figura, vorrei segnare un gol"
"Mi auguro di non fare brutta figura perché non gioco ormai da tre anni – prosegue Pellissier – La problematica più grande non è quella di correre, ma capire che non puoi più farlo come prima. Io basavo le mie qualità sullo scatto, ora devo gestirmi in altri modi. Mi auguro che la categoria mi aiuti a non fare brutta figura. Regalo di compleanno? Sembra fatto apposta. Sarà la penultima giornata, in queste due settimane mi sono allenato molto. Era necessario e continuerò a farlo anche la prossima per poter dire di aver fatto il mio. Giocherò davanti, sono nato attaccante e morirò attaccante. Mi piace tirare, fare gol ed esultare: non so se ci riuscirò, ma ci proviamo. Il bello del gol è quello che viene dopo, prima speri e poi sfoghi tutto. Nell'ultima partita in Serie A mi è dispiaciuto uscire, ma Di Carlo lo fece per concedermi l'ultimo saluto dei tifosi. Non volevo, ma a posteriori ho capito che ha avuto ragione lui".
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"Il vivaio alla base del mio progetto"
Sul progetto della Clivense, aggiunge: "Ho sempre cercato di guardare chi faceva meglio di noi. In tutti i campionati più importanti d'Europa le squadre hanno giocatori del proprio vivaio, non li vanno a prendere altrove. Per me questo è un esempio, nonché la base del mio progetto sin dall'inizio", ha concluso Pellissier.