Pasqua è anche un'isola: si gioca a calcio pure lì
Il giorno di Pasqua… sull'Isola di Pasqua, scoperta esattamente 300 anni fa. A 3.600 km dalle coste cilene, nell'Oceano Pacifico, ecco uno degli insediamenti abitati più isolati del mondo noto per le misteriose statue di pietra. In realtà Rapa Nui ha anche una selezione calcistica (che danza la haka, anzi, la 'hoko') e un campionato ufficiale a 10 squadre. Benvenuti nel torneo più remoto del pianeta
di Luca Cassia
- Innanzitutto diamo qualche numero: la trovate a 3.600 km a ovest dalle coste del Cile, Paese al quale appartiene, nell'Oceano Pacifico meridionale. Gli abitanti? Meno di 8mila secondo il censimento del 2017, dei quali più di 3mila nella capitale (e unica città) Hanga Roa. Parliamo dell'Isola di Pasqua, chiamata Rapa Nui in pasquense ovvero "grande roccia/isola". Perché fu battezzata così dagli europei? Il primo a sbarcare sull'isola fu l'olandese Jakob Roggeveen la domenica di Pasqua 1722, esattamente 300 anni fa
- Ne sono presenti ben 638 sull'Isola, grandi statue di pietra scolpite dalla popolazione indigena Rapa Nui fino al 1500. Possono essere alti da 2,5 a 10 metri, quest'ultimi dal peso variabile dalle 70 alle 80 tonnellate. C'è ancora incertezza sullo scopo di questi enormi busti, rivolti verso l’interno dell’isola a garantire la protezione degli abitanti. Misteri dal passato e uno sguardo al presente…
- O selezione, se preferite, d’altronde è affiliata dal 2009 alla Federazione calcistica cilena mentre non è inserita nella Fifa o nella Ofc (organismo del calcio in Oceania). Ecco perché non ha la possibilità di partecipare alle manifestazioni delle due organizzazioni
- Il debutto ufficiale della selezione risale al 5 agosto 2009, quando la Coppa nazionale del Cile sbarca sull'Isola di Pasqua. L'avversario è il più quotato Colo-Colo, che passeggia 4-0 contro una squadra composta esclusivamente da artigiani e pescatori ma guidata dal Ct Miguel Angel Gamboa, ex nazionale cileno che giocò ai Mondiali 1982
- Avete letto bene, non la tradizionale Haka del popolo Maori, bensì la danza propiziatoria tipica dell'Isola. Uno spirito battagliero sugli spalti e pure in campo, d’altronde non mancavano volti dipinti secondo la tradizione di Rapa Nui. Rituali che non portarono fortuna all'Estadio de Hanga Roa, costruito a pochi metri dalla spiaggia con una capienza di 3mila spettatori
- È completamente bianca con un Rei Miro rosso, ovvero un pettorale di legno tipico della cultura dell’Isola. Curiosamente il Rei Miro della bandiera appare come una forma stilizzata di Rapa Nui, dove le due teste rappresentano i due vulcani dell'Isola di Pasqua
- Ovvero la federazione calcistica internazionale alla quale sono affiliate squadre che rappresentano Nazioni, dipendenze e Stati senza un riconoscimento internazionale ma anche minoranze etniche, popoli senza Stato, regioni e micronazioni non affiliate alla Fifa. Il 2022 vedrà l'Isola di Pasqua partecipare alla Copa America Conifa, ma la selezione ha già partecipato e vinto il Campeonato Nacional de futbol de Pueblos Originarios (riservato ai dieci popoli che vivevano in Cile prima dell’avvento degli europei)
- Una "Nazionale" e un torneo a tutti gli effetti: amatoriale, ovviamente, nato negli anni Novanta e inizialmente riservato a 6 squadre che si sfidavano tutto l’anno. Oggi ne fanno parte ben dieci nell'Apertura 'Adultos', iniziato a marzo e articolato in due fasi come accade nella stagione calcistica in Sudamerica
- Se questa immagine vi ricorda l'asta del fantacalcio con gli amici, sappiate invece che la tavolata era destinata alla composizione del calendario del torneo nazionale. Dite la verità: l'avevate mai visto un sorteggio ufficiale di questo tipo?
- FC Moeroa (campione in carica)
- Hetu'u Ave Ave FC
- Vai Ara Tea FC
- FC Hanga Roa
- Aito FC
- Harorepa FC
- Hoe Vaka FC
- FC Tahai
- Mata O Te Rapa Nui
- Club Deportivo Tangaroa
- Dicevamo dell'Estadio de Hanga Roa, ristrutturato una decina d'anni fa e dotato di illuminazione, erba sintetica e una pista di atletica. Il match che fa vibrare Rapa Nui? È il derby tra Moeroa e Hanga Roa, che può richiamare ben 400 appassionati
- Nel 2018 l'Isola di Pasqua ha partecipato al "Festival des Iles" di Tahiti chiudendo al 3° posto nel girone, composto da cinque squadre, con due vittorie, una sconfitta e un pareggio
- Si svolge qui il campionato più remoto del mondo nell'Isola scoperta esattamente 300 anni fa. Mistero, tradizione e la stessa passione per il calcio che accomuna meno di 8mila abitanti dall'altra parte del pianeta