Dopo uno scontro di gioco, il portiere del Rotonda Kapustins è rimasto fermo a terra. Fondamentale l'intervento dell'arbitro, infermiere di sala operatoria a Siracusa, che ha effettuato le manovre di rianimazione. "Ho temuto il peggio" racconta Franzò
Da arbitro a eroe. È la storia di Fabio Franzò, direttore di gara 27enne della sezione di Siracusa che lo scorso weekend ha salvato la vita a Vladislavs Kapustins, portiere lettone classe 2002 del Rotonda. Lo scenario è lo stadio "Alberto Pinto" di Caserta, teatro del match tra Casertana e Rotonda valido per la 36^ giornata del campionato di Serie D girone H. Al 55° minuto del secondo tempo avviene uno scontro di gioco tra un attaccante della Casertana e l'estremo difensore ospite, il quale perde i sensi. Immediato l'intervento dei sanitari a bordocampo, ma è stato provvidenziale il contributo del signor Franzò. Il fischietto siciliano, infatti, è un infermiere di sala operatoria all'ospedale di Siracusa e ha effettuato le manovre di rianimazione e il massaggio cardiaco. Kapustins, ricoverato all'ospedale di Caserta, è oggi fuori pericolo di vita. Nonostante una frattura cranica notevole, non avrà bisogno di alcun intervento chirurgico.
Franzò: "Ho temuto il peggio"
L'esperienza di Franzò è stata determinante per tenere in vita il giovane portiere. Un gesto tanto istintivo, quanto fondamentale: "Lavoro in sala operatoria e sono abituato a questi episodi - ha spiegato l'arbitro alla trasmissione "Zona Rossoblù" - Vedendo che non riprendeva conoscenza, ho temuto il peggio e ho cominciato le manovre di rianimazione. L’istinto mi ha portato subito a mettermi a disposizione. Non è stato soltanto merito mio, tutti hanno dato un contributo: l'unione fa la forza. Non so se ci sia stato effettivamente l’arresto cardiaco, ma su quello respiratorio non ho dubbi e ha rischiato tantissimo. Senza assistenza non ci sarebbe stato un buon epilogo".