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Israeliani e palestinesi al torneo Selis, i bambini fanno gol nella stessa squadra

la storia

Francesco Cosatti

Al torneo giovanile Manlio Selis, in Sardegna, c’è una squadra speciale che ha una grande storia da raccontare. Quella di 13 ragazzini che arrivano da Israele: 7 arabi e 6 ebrei. Quando il calcio unisce e lancia messaggi di pace. Lo speciale in onda oggi su Sky Sport 24

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La squadra è speciale. E nel suo piccolo vale un pezzo di storia. Una grande storia. Quella di 13 ragazzini che arrivano da Israele: 7 arabi e 6 ebrei. Vengono da aree diverse di Gerusalemme, zona est e zona ovest, e da due quartieri diversi di Tel Aviv. Hanno viaggiato insieme e adesso giocano a calcio insieme al trofeo per pulcini, fratello minore del trofeo Selis che ormai ha compiuto 25 anni. Giocano in Gallura tra Calangianus ed Olbia lasciando al linguaggio comune del pallone, il ruolo di interprete più efficace e divertente in questa fascia d’età. Sono un esempio. Sono un seme di speranza che cresce tra i marciapiedi e sull’asfalto di Gerusalemme. 

Il progetto "Social Goal"

A creare la squadra e il progetto "Social Goal" mediorientale che conta 300 bambini di cui circa 150 di Inter Campus, ci sono due italiani: Yasha Maknouz e Arturo Cohen.

"E’ un sogno che si avvera- spiega Yasha- vedere l’emozione negli occhi di questi bambini è una gioia unica. Percepiamo in loro l’orgoglio di esserci di giocare. Non puoi capire l’emozione quando abbiamo consegnato loro le divise". Per tutti loro è il primo viaggio in aereo e la prima trasferta di calcio. Gli occhi brillano, qualcuno parla in inglese e sono felici di essere in Italia su un’isola così famosa per le sue bellissime spiagge. Che distano pochi chilometri dai campi sportivi del Selis, da queste parti ormai un’istituzione.  

Al trofeo Selis hanno partecipato anche Zaniolo e Audero

Da semplice torneo di calcio giovanile organizzato nel 1997 in memoria di “Manlio Selis”, è divenuta la più importante rassegna in Europa per la categoria, sotto l’egida di CONI, FIGC e FIFA. Il torneo ospita le formazioni under 13 di 32 realtà italiane ed estere. Tutte invitate in Gallura per un torneo considerato il Mundialito per club della categoria Esordienti. Tanti i campioni passati per il Selis: dai tre vicecampioni europei del Chelsea, Mount, Rice e James ad alcune stelle della serie A come Zaniolo o Audero. "Sicuramente tra questi ragazzini in campo c’è qualcuno dei campioni del futuro", spiega il presidente del torneo Enea Selis, cui fa eco Yasha: "Spero che da questo esperimento meravigliosamente riuscito di Social Goal possa nascere qualche leader politico del futuro… e che si ricordi cosa ha permesso il calcio".

A Calangianus, una 30 di km da Olbia tra le montagne, per l’esordio di questa squadra così speciale c’è anche David Suazo, grande bomber del Cagliari dal 1999 al 2007, oggi allenatore del Carbonia e leggenda per la FIFA, che non nasconde la sua emozione di partecipare a un evento unico. "Che non sia l’ultima volta questa…che dalla Sardegna parta un messaggio positivo di collaborazione, e che tutti nasca da questi semplici bambini che giocano insieme".

Quando il pallone può fare cose grandi

L’esordio della squadra di Social Goal è stato molto positivo. 3-0 alla squadra locale e sorrisi così grandi, che non si erano mai visti. "Questo ci da grande forza di continuare - racconta Arturo Cohen - 29 anni e da 10 in Israele. Da pochi mesi abbiamo avvisto uno dei nostri corsi a Ramallah e abbiamo invitato anche i ragazzini che arrivano dai campi profughi. Il pallone può fare cose grandi…" Raggiante il sindaco di Calangianus, Fabio Albieri: "Ospitare questa squadra speciale riempie d’orgoglio tutta la nostra comunità". Da Calangianus parte un messaggio che arriva fino a Israele e da lì al mondo intero. Sono le storie del calcio. Pezzi di piccola, grande Storia.