Gianluca Vialli, il saluto di Cremona: lutto cittadino e messa in suffragio
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Nella chiesa Cristo Re, lì dove Vialli ha dato i primi calci ad un pallone, si è svolta una messa in sua memoria, voluta fortemente dalla famiglia. Presenti tanti ex compagni e dirigenti: da Lombardo a Ferrara, passando per Bettega e il presidente della Cremonese, Giovanni Arvedi. Il vescovo: "Ha saputo giocare con il sorriso anche la partita dell'esistenza"
GRAZIE LUCA, IL RICORDO SU SKY - CREMONESE, MAGLIA COMMEMORATIVA A VERONA
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- Giornata di lutto oggi a Cremona nel ricordo di Gianluca Vialli. Il comune ha proclamato lutto cittadino in memoria del figlio della sua città, scomparso a 58 anni dopo una lunga malattia
- Oltre alle bandiere abassate, a mezzogiorno è stato osservato un minuto di silenzio. I dipendenti e amministratori comunali lo hanno osservato nel Cortile Federico II di Palazzo Comunale, mentre risuonavano i rintocchi della campana della Torre Civica
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- Alle 18.30, invece, si è svolta una messa di suffragio, voluta fortemente dalla famiglia, presso la chiesa Cristo Re di Cremona, parrocchia dove il campione iniziò a giocare. Presenti tanti ex compagni di Vialli ed esponenti del mondo del calcio
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- Il primo ad arrivare è stato Roberto Bettega, dirigente di quella Juventus capitanata da Vialli che nel 1996 vinse la Champions League. "Chi è che non ha visto in questi giorni i baci che Vialli dava a quella Coppa? - racconta Bettega - I ricordi più belli riguardano l'aspetto umano"
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- Ricordo commosso di Attilio Lombardo, compagno di Vialli alla Samp: "Mi mancherà tutto di lui, Luca era Luca. Noi di quella Samp non ci siamo mai lasciati: quando si è amici, lo si è per sempre".
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- Di quella Sampdoria presente - tra gli altri - anche Pietro Vierchowod: "Gianluca era una grande persona. Siamo amici perché da tanti anni abbiamo questa chat in cui ci sentiamo ogni giorno e una volta all'anno ci ritroviamo a cena. Eravamo un gruppo di amici e lo siamo ancora"
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- Il pensiero di Fausto Salsano: "Noi eravamo fratelli, era più di un'amicizia. C'era qualcosa che ci legava, una sensazione difficile da spiegare. È difficile pensare che Luca non ci sia. In questi anni, quando eravamo a Coverciano, trascorrevamo delle serate insieme fino all'una in camera"
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- A celebrare la liturgia è stato il vescovo di Cremona, monsignor Antonio Napiolioni: "Tutti avremmo da dire i nostri pensieri su Vialli perché dalla qualità dei nostri pensieri brilla la qualità di una persona in vita, ma anche nella morte - ha detto nell'omelia - Come è bello dire che un uomo ha saputo giocare con il sorriso anche la partita dell’esistenza oltre a quella sul campo. Amava la vita tanto da amarla con la sua intelligenza matura. Ha scelto la vita e non il male, non si è fatto annichilire dalla malattia"
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- All'esterno del campetto di Cristo Re, le sciarpe di Samp, Juve e Cremonese e un messaggio: "Dai primi goal al Cristo Re alle rovesciate allo stadio. Campione per sempre"