I 50 anni di Super Pippo Inzaghi: una vita per il gol
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Più di 200 reti tra Serie A e notti europee, i trionfi al Milan, campione del mondo con l'Italia nel 2006: nel giorno del suo 50° compleanno ripercorriamo la favola dell'asso piacentino attraverso le foto più iconiche della sua carriera
di Alfredo Corallo
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NATO PER IL GOL
- "Dio mio, quel ragazzo deve essere nato in fuorigioco...". Con quella faccia da angioletto, tutto casa e oratorio... è stato l'incubo di portieri, difensori e allenatori di mezzo mondo (vedi Sir Alex Ferguson, autore della citazione) per tre decenni, dai primi calci ad un pallone con il San Nicolò, la squadra del suo paese, in provincia di Piacenza, dove Filippo Inzaghi è nato il 9 agosto del 1973. Cinquantanni fa: auguri!
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- "Adoro questa foto perché diceva già tutto!". Filippo e l'adorato fratellino "Mone" al mare, concentrati sui compiti delle vacanze...
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- A 12 anni Filippo è già nelle giovanili del Piacenza e comincia a 'bombardare' le porte avversarie, vincendo il suo primo titolo di capocannoniere. Il 28 agosto del 1991, appena 18enne, il debutto tra i professionisti nella partita di ritorno del primo turno di Coppa Italia contro il Modena, seguìto - qualche mese più tardi, il 1° dicembre - dall'esordio in Serie B contro la Casertana.
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- Nell'estate del 1992 viene mandato a farsi le ossa in Serie C1, al Leffe: segna il suo primo gol in carriera il 20 dicembre 1992 contro il Siena e non si ferma più, collezionando 21 presenze e 13 reti in stagione.
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- Nel luglio del 1993, viene mandato in prestito dal Piacenza al Verona, in Serie B, confermando quanto di buono aveva fatto in C: con gli scaligeri raccoglie 36 presenze e ancora 13 reti e un gol nel derby con il Padova, meritandosi il soprannome di "Super Pippo" che lo accompagnerà per tutta la carriera.
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- Dopo le esperienze di Leffe e Verona, il Piacenza decide - finalmente - di puntare su di lui, che non delude: con 15 gol in 37 presenze, trascina - insieme ai compagni d'attacco Gianpietro Piovani e Antonio De Vitis - gli emiliani allenati da Gigi Cagni all'immediato ritorno in Serie A, stabilendo anche il record di punti per la serie cadetta (71, fu l'ultimo anno con i due punti a vittoria).
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- Nell'estate del 1995 il Piacenza non resiste alla corte della Parma, che acquista Inzaghi per 6 miliardi. Esordisce in A il 27 agosto in casa dell'Atalanta e il 19 ottobre entra e segna proprio alla squadra della sua città il suo primo gol in massima serie, quello del 3-2 che decide (all'ultimo respiro) il derby del Tardini.
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- Nel luglio del 1996 ancora un cambio di casacca, che sancisce l'esplosione definitiva di Inzaghi: con l'Atalanta si aggiudica il titolo di capocannoniere del campionato di Serie A con 24 gol, 'bucando' 15 delle 17 rivali, eguagliando il record di Michel Platini (che risaliva al 1983-1984, ma in un torneo a 16 squadre).
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- Allenatore di quell'Atalanta era il compianto Emiliano Mondonico, cui Inzaghi sarà sempre riconoscente. Autore - il tecnico cremonese - della definizione più romantica e calzante sull'elemento distintivo del giocatore: "Non è Inzaghi ad essere innamorato del gol, è il gol ad essere innamorato di Inzaghi".
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- Nel giugno del 1997, i bianconeri - allenati da Marcello Lippi - acquistano Inzaghi dall'Atalanta per 20 miliardi e l'attaccante si presenta a modo suo, siglando una doppietta in Supercoppa Italiana nel 3-0 del Delle Alpi contro il Vicenza di Francesco Guidolin.
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TRIPLETTA DA SCUDETTO
- Pippo mette la firma decisiva su quel Tricolore con la tripletta al Bologna nella penultima giornata che certifica l'aritmetica vittoria del titolo: il 10 maggio del 1998 Inzaghi è per la prima volta campione d'Italia.
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- Un paio d'anni più tardi - con Simone che nel frattempo è passato alla Lazio - si ritroveranno compagni di Nazionale e per 11 minuti - in casa della Spagna, il 19 marzo del 2000 - saranno anche partner d'attacco. "Un grandissimo regalo del ct Dino Zoff - racconterà a Sky Sport l'attuale allenatore dell'Inter - quella partita è il punto più alto raggiunto dalla nostra famiglia. Un giorno indimenticabile”.
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- Nell'estate del 2001, l'approdo di Super Pippo al Milan, per la felicità di papà Giancarlo (grande tifoso rossonero), acquistato da Silvio Berlusconi per 70 miliardi (40 più il cartellino di Cristian Zenoni). Dopo un primo anno decisamente travagliato (out a lungo per infortunio), Inzaghi si rifà con gli interessi nel 2002-2003, trascinando con 12 gol la squadra di Carletto Ancelotti alla vittoria della Champions contro la Juve e della Coppa Italia (senza dimenticare i 17 centri in campionato).
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- Super Pippo sfrutta al meglio la chance che gli viene data il 22 giugno al Volksparkstadion di Amburgo nella terza partita del girone contro la Repubblica Ceca: il piacentino viene mandato in campo da Lippi al 61' e all'87' chiude i conti, siglando il definitivo 2-0. In una partita passata alla storia anche per il suo 'non' passaggio a Simone Barone sugli sviluppi del gol, a conferma della voglia e del proverbiale egoismo di Inzaghi davanti alla porta...
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IL PRIMO GOL
- Super Pippo porta in vantaggio il Milan allo scadere del primo tempo, deviando da "rapinatore d'area" una punizione dal limite di Andrea Pirlo.
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- La canzone preferita di Inzaghi, in cima alla sua playlist prima di ogni grande partita di Champions: ad Atene la ascoltò due volte...
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- Molto più di un amuleto, perché 'nascondeva' la medaglietta su cui era inciso il nome del nipotino Tommaso, primogenito di Simone (nato nel 2001).
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ANCELOTTI: "INZAGHI SEGNA IN TUTTI I MODI..."
- La gioia di Ancelotti che si coccola il suo 'giustiziere': la vendetta della finale persa due anni prima a Istanbul è compiuta.
- Ancelotti dixit: "In quei pochi metri quadrati segna in tutti i modi: di destro, di sinistro, di carambola, di rimbalzo, di coscia, di stinco, di tibia, di tacchetto, con gli occhi chiusi, con il culo (spesso con il culo), con la punta del dito, su punizione deviata, di orecchio, di alluce, con il pensiero, con il laccio della scarpa. Certe volte segnano gli altri ed esulta lui...".
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- Un'altra definizione 'iconica' è quella di Arrigo Sacchi: "Se in un campo di calcetto a 7 si giocasse una partita 200 contro 200, state certi che il primo gol lo farebbe Inzaghi".
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- Nel suo libro, Pirlo ha rivelato un altro dei 'segreti' di Inzaghi. "Prima delle partite importanti, andava in bagno anche tre o quattro volte nel giro di dieci minuti. Diceva che gli portava bene. E noi, nello spogliatoio: 'Ma cos'hai mangiato, un cadavere?'. Mentre Inzaghi si limitava ad ammettere: 'I Plasmon'. Alla fine ne doveva per forza lasciare due sul fondo della confezione, non uno di più e non uno di meno. Perché così - diceva - la congiuntura astrale sta dalla mia parte".
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- Pippo e Kakà, Pallone d'Oro 2007, autore delle altre due reti nella finale con gli argentini.
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MISTER 300 GOL
- Il tempo passa, ma Super Pippo non perde il vizio: il 15 marzo del 2009, con la doppietta al Siena (cui aveva segnato anche il primo gol in carriera) fa 300 gol tondi tondi (272 con squadre di club e 28 in Nazionale).
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- Il 3 novembre del 2010 Inzaghi vive la sua ultima, grande notte di Champions. A San Siro c'è il Real Madrid di José Mourinho, tornato a Milano per la prima volta dopo il Triplete interista: Super Pippo entra al 60' al posto di Ronaldinho e in meno di 20 minuti ribalta da solo la partita. Alla fine i Blancos riusciranno a strappare in extremis il 2-2 chiudendo il girone in testa davanti ai rossoneri, ma il portoghese non dimenticherà mai quella serata: "Un giocatore eterno, non si arrende mai. Lui mi faceva paura, più di tutti".
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- Il 13 maggio del 2012, contro il Novara, l'ultima partita della sua carriera (la 300^ in maglia rossonera) con un finale già scritto: mandato in campo da Massimiliano Allegri al 77', impiega appena 5 minuti per segnare il gol del 2-1, la rete della vittoria a 38 anni, 9 mesi e 4 giorni. Sotto la curva milanista. L'ultimo capitolo di una storia irripetibile, di trionfi e gol: più di 300, di cui 50 in Champions League, primo tra gli italiani.
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- Un 'esperimento', quello da allenatore del Milan, non particolarmente fortunato: chiude al decimo posto (13 vittorie, 13 pareggi, 12 sconfitte), fuori da un posto in Europa. Esonerato al termine del campionato malgrado avesse un altro anno di contratto.
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- Dopo la retrocessione in B con il Benevento e l'esonero sulla panchina del Brescia, nell'ultima stagione ha compiuto un mezzo miracolo con la Reggina, portandola ai play-off nonostante i 5 punti di penalizzazione.
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Instagram @anneannettearis
- Bomber, allenatore e splendido papà 50enne di Edoardo ed Emilia, avuti dalla bellissima Angela Robusti: i 'gol' più importanti nella carriera di Super Pippo.