È morto Carlo Mazzone, aveva 86 anni

calcio in lutto

Si è spento all'età di 86 anni Carlo Mazzone, allenatore tra le tante squadre di Roma, Cagliari, Napoli e Brescia. Sotto la sua ala sono cresciuti giovani campioni come Totti e Pirlo ed è stato particolarmente apprezzato da big esperti come Baggio e Guardiola. Lunedì i funerali, intanto la Figc ha disposto un minuto di raccoglimento su tutti i campi

È morto Carlo Mazzone. L'ex allenatore aveva 86 anni. Da giocatore ha vestito tra il 1956 e il 1969 le maglie di Latina, Roma, Spal, Siena ed Ascoli. Proprio con il club bianconero aveva cominciato la carriera di allenatore, proseguita poi con Fiorentina, Catanzaro, Bologna, Lecce, Pescara, Cagliari, Roma, Napoli, Perugia, Brescia e Livorno. Tuttora suo è il record di presenze da allenatore in Serie A (792 panchine ufficiali più 5 pareggi). 'Padre' calcistico di Francesco Totti, nel corso della sua avventura nel mondo del calcio si è fatto amare in tutte le piazze d'Italia, intessendo legami preziosi con campioni come Baggio e Pep Guardiola, un suo 'pupillo' che gli dedicò la vittoria della Champions con il Barcellona nel 2009. "Tutti noi sappiamo quanto il nostro Carletto è stato grande, ma come marito, padre, nonno, bisnonno e suocero è stato ancora più grande" ha scritto la famiglia in serata sui social, comunicando che i funerali si svolgeranno ad Ascoli Piceno, lunedì 21 agosto ore 16.30, presso la chiesa di San Francesco.

Minuto di raccoglimento su tutti i campi

Per ricordare e onorare Mazzone, la Figc ha disposto un minuto di raccoglimento da osservare prima dell'inizio delle gare di tutte le competizioni in programma nel weekend, compresi i posticipi di lunedì. "Salutiamo una vera e propria icona del calcio italiano - afferma il presidente Gabriele Gravina -, un uomo animato da valori e principi profondi, un allenatore preparato, coraggioso e appassionato. Ha inventato uno stile unico incarnando, allo stesso tempo, serietà e umanità. Non lo dimenticheremo".

 

Quella corsa sotto la curva

Mazzone ha lasciato il segno. Nei giocatori che ha allenato, nei mister che ha ispirato e nell'immaginario di tutti i tifosi. Celebre tra i tanti episodi della sua carriera resta la sua corsa sotto la curva in quel Brescia-Atalanta del 30 settembre 2001: un derby lombardo carico di tensione che vede i bergamaschi andare all'intervallo sul 3-1 e i suoi tifosi prendere di mira il Sor Carletto. Mazzone se la segnò e sul 3-3 in rimonta del Brescia partì - incontenibile - verso i sostenitori della Dea per sfogare tutta la sua rabbia e prendersi la sua rivincita.

L'ultimo Carletto: l'amore dei nipoti e una vita... social

Livorno resta l'ultima tappa del suo viaggio, nel lontano 2006. Poi ha vestito i panni dell'allenatore ancora una volta nel 2008, interpretando se stesso in un cameo de "L'allenatore nel Pallone 2" e recentemente è stato realizzato un docu-film su di lui, "Come un padre", prodotto da Alessio Di Cosimo. Negli ultimi tempi, invece, il suo pensiero è venuto fuori attraverso i social. Merito del nipote Alessio Lancianese che gli curava i profili e ne faceva emergere la voce attraverso gli scritti che condivideva. Un debutto sul web arrivato 'in compagnia' di Roby Baggio in occasione degli 80 anni di Sor Carletto. Avventura proseguita poi condividendo momenti della sua passata esperienza sul campo e quella più intima e privata nella post-carriera, in compagnia degli amati nipoti.

Il contratto di Baggio e la dedica al Del Duca

Basta un episodio per sottolineare l'affetto suscitato tra i suoi giocatori: Baggio nel suo contratto con il Brescia fece mettere una clausola che prevedeva l'interruzione dell'accordo con i lombardi qualora il tecnico romano fosse stato esonerato. E ad omaggiarlo fu anche l'Ascoli, intitolandogli la nuova tribuna Est dello stadio Del Duca. Con la squadra marchigiana, infatti, ottene la sua prima promozione in Serie A applicando tra i primi in Italia i dettami del calcio olandese anni '70, alle dipendenze del presidente Costantino Rozzi, altra indimenticabile icona di un calcio 'verace', quella caratteristica che ha accompagnato sempre la personalità e la carriera di Mazzone, un punto di riferimento dal sud al nord Italia, capace di valicare i confini e fare breccia anche all'estero.

Le reazioni

"Ciao Mister. Ti vorremo sempre un bene immenso". Poche e significative parole condivise dall'account della Roma, con cui Mazzone è cresciuto come calciatore (nelle giovanili e poi esordendo in A) e con la quale ha condiviso tre anni da allenatore. Tra i calciatori, breve e commovente il ricordo di Francesco Totti: "Sei e sarai sempre nel mio cuore, grazie per tutto quello che hai fatto per me".  Post carico d'emozione anche quello di Beppe Signori: "Ti ho incontrato nel momento pià difficile della mia carriera, per me sei stato come un padre". Parole al miele sono arrivate anche da uno dei suoi ex club, il Bologna: "Per tre volte è stato sulla nostra panchina. Con lui abbiamo vissuto il gusto genuino del calcio: è stato un grande professionista, ma sapeva parlare a tutti come uno di famiglia. Carlo Mazzone ha onorato i nostri colori. Ci mancherai, Mister".